A Modena dal 14 febbraio al 24 marzo si tiene una maratona di preghiera all’ingresso dell’ospedale in modo da intercettare le donne che vanno per eseguire un’interruzione di gravidanza, con l’intento dichiarato di cercare di fermarle in quanto il feto è persona come loro. Potere al popolo considera questa attività come una vera e propria aggressione nei confronti delle donne e delle persone che si recano ad abortire. Ricorda che in altri paesi europei esistono leggi che vietano attività di questo tipo in prossimità degli ospedali. Ricorda che considerare il feto persona non soltanto è lesivo del corpo delle donne e delle persone con utero e giuridicamente impossibile da sostenere ma espone a cure insufficienti quando c’è necessità di interrompere la gravidanza per motivi di salute. Ogni giorno in Italia ci sono donne e persone che rischiano la vita per l’impossibilità di eseguire un aborto di cura negli ospedali religiosi. Il corpo è di chi ce l’ha e l’utero non è un contenitore per fini altrui.
Condanniamo fermamente l’amministrazione modenese che deve opporsi a questa violenza
