UNA BATTAGLIA VENETA CHE CI RIGUARDA TUTTE E TUTTI. (aiutateci a far girare.) Sabato 28 settembre ci sarà la prima manifestazione regionale (Manifestazione NO legge Regionale ERP), a Venezia, contro la legge delle regione Veneto 39/2017, dopo tre mesi di mobilitazioni in tutte le provincie della Regione, tre mesi fatti di assemblee popolari e manifestazioni davanti alle sedi delle Ater. Manifestazioni per le quali sono anche stati denunciati tre attivisti di Adl Cobas Padova-Bassa Padovana e Sportello Sociale / GAP – Padova ai quali va tutta la nostra solidarietà. Due anni dopo la sua approvazione, e varie delibere attuative, hanno iniziato a delinearsi i contorni di una legge truffa ai danni degli inquilini delle case popolari e dei poveri della regione Veneto in generale. I canoni d’affitto sono arrivati a cifre insopportabili per gli inquilini, con aumenti fino al 300%. Frutto di un complicato meccanismo di ricalcolo, per cui la Regione ha speso tre milioni euro in software, che tiene in considerazione un nuovo indicatore della situazione economica, l’Isee-Erp, e di parametri arbitrariamente decisi dalla regione, come la soglia di sopportabilità che arriva al 25% per gli isee-erp più alti. L’ottanta percento degli assegnatari ha trovato nella raccomandata di inizio luglio un aumento del canone e quasi seimila nuclei familiari hanno ricevuto l’avviso della procedura di decadenza perché superano la soglia di ventimila euro di isee-erp (in Lombardia è trentacinque mila). Migliaia di famiglie e tantissimi anziani tra chi ha messo via qualche soldo per i figli, chi ha appena ricevuto il tfr, chi per pagarsi una assistenza domiciliare o la casa di riposo o financo il funerale, si ritrova nell’assurda situazione per cui i risparmi accumulati per sopperire alle mancanze del welfare pubblico, che abbandona gli anziani a sé stessi o alla cura dei figli quando ne hanno la possibilità, diventano un patrimonio da tassare e un motivo di biasimo morale. Una patrimoniale al contrario, rubare ai poveri mentre in Veneto ci sono quasi 10 miliardi di tasse evase ogni anno. Ma non va tanto meglio a chi non ha neppure un risparmio, perché la nuova legge ha altri problemi: come il contratto non più a tempo indeterminato (fatti salvi i requisiti di accesso) ma con scadenza quinquennale che getta nell’incertezza decine di migliaia di veneti che già vivono il problema della precarietà lavorativa o che, magari anziani, rischiano di trovarsi sballottati da una parte all’altra della città, dato che la mobilità diventa obbligatoria, perdendo quelle relazioni di vicinato che spesso sono uno strumento fondamentale per una vita dignitosa. E non va meglio neppure a chi una casa popolare l’ha chiesta ma non l’ha mai ottenuta (in media il 90% di chi fa domanda e ne avrebbe diritto non ottiene risposta), perché questa legge fa parte delle scelte della regione Veneto che da decenni ormai, ben accompagnata dalle politiche nazionali, come unica strategia per l’edilizia popolare ha un lento disimpegno: scarsa manutenzione, nessun investimento degno di nota, svendita di migliaia di alloggi, 2 mila solo negli ultimi 5 anni. Proprio negli ultimi dieci anni dove la crisi economica ha lasciato migliaia di famiglie senza un tetto sfrattate dalle case in affitto o finite con la casa pignorata per i mutui non più sostenibili, la risposta pubblica è stata l’abbandono. Forse i Veneti e gli Italiani a cui la lega di Zaia e Salvini dicono venir prima sono solo quelli con cui vanno cena, come i ricchi costruttori che hanno mangiato e continuano a mangiare sulle grandi opere come la nuova autostrada pedemontana, il faraonico Mose e ora le olimpiadi a Cortina, bagnate dal prosecco che il presidente della giunta regionale incita a bere a garganella, forse per farci dimenticare lo scempio che stanno facendo dei nostri diritti e del welfare. L’Ater come altri enti regionali e statali, ha bisogno di una riforma radicale in cui ci sia una vera possibilità di controllo della cittadinanza, un controllo popolare che eviti le leggi truffa, ma anche le più semplici truffe sulle manutenzioni e le spese condominiali che sono emerse in indagini giudiziarie e dai racconti delle centinaia di persone che si sono organizzate in questi mesi. LA LEGGE REGIONALE VENETA 39/2017 VA ABROGATA SABATO TUTTE E TUTTI A VENEZIA PER FARGLIELO CAPIRE, NOI CI SAREMO!
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