“Fuori piove. Nel locale il vociferare si confonde con la musica.
Campari e birre si consumano tra le risate di chi ha finalmente finito
la settimana di lavoro. Poi d’improvviso l’irruzione di una decina di
poliziotti, tutti in divisa. La musica si abbassa. Ad ognuno degli
avventori viene chiesto il documento. Da quel momento nessuno può
lasciare il bar. I poliziotti schedano uno per uno senza dare
spiegazioni. Nome, cognome, data di nascita, indirizzo vengono segnati
su un foglio di carta. Qualcuno dovrebbe prendere un treno,
qualcun’altra portare a spasso il cane. Ma gli ordini sono chiari:
nessuno può uscire, c’è un controllo in corso. Finalmente vengono
riconsegnati i documenti. Si insiste per capire cosa stia succedendo.
L’ufficiale risponde: ‘_È una direttiva del Ministero degli Interni, lo
facciamo per garantire la sicurezza”_
Questo è il racconto di una ragazza che era in un locale di Trento_,
_il Gatto Gordo, uno dei pochi locali che in una città ormai spenta a
forza di ordinanze e divieti, offre la possibilità di godere momenti di
socializzazione e aggregazioane alle tante persone giovani che vivono in
una sede universitaria che è costantemente in vetta alle solite
classifiche di efficienza e condizioni di vita.
Trento è una città tranquilla, dove non ci sono problemi di ordine
pubblico, dove si può andare in giro senza grossi problemi, se non
episodi che fisiologicamente succedono in ogni contasto urbano.
Eppure a Trento sono state svuotate le piazze ed è impedita la
socializzazione di strada, mentre con la fobica ossessione dello
straniero si è creato abilmente un clima di odio e intolleranza da
giustificare questo tipo di interventi.
È evidente che il Trentino a guida leghista è ormai un laboratorio di
fascistizzazione del paese. è chiaro ed evidente che questi metodi di
controllo sono tipici dei regimi autoritari e antidemocratici. È chiaro
ed evidente che lo scempio di democrazia e di civiltà è ormai compiuto
e il punto di non ritorno è stato raggiunto.
Potere al popolo lotterà a fianco e insieme a tutte le persone che oggi
più di ieri devono costruire nuova resistenza.