Questa mattina come attivisti di assemblea No Tav Torino e cintura ci siamo recati alla sede di La Stampa e La Repubblica per denunciare la parzialità dell’informazione che riporta solamente i comunicati Telt e della questura rispetto quanto sta accadendo in Val Susa in queste ultime settimane.
Entrati nell’edificio abbiamo portato la nostra protesta direttamente al vice direttore de La Stampa Paolo Griseri, denunciando la censura sulle azioni di resistenza che il movimento No Tav sta portando avanti contro la ripresa dei lavori al cantiere.
In questo mese infatti in Val Susa sono organizzate parecchie azioni di resistenza popolare, tra cui il presidio dei Mulini, mentre le classi dirigenti schierano più di milleduecento tra poliziotti e militari.
È inaccettabile che usciti da una crisi sanitaria ed economica che ha piegato gran parte della popolazione italiana le risorse vengano dirottate verso un’opera inutile e alla militarizzazione di un territorio mentre bisogni reali della popolazione come la sanità, l’istruzione e il lavoro sono costantemente sotto finanziati da parte del governo.
La lotta non si arresta, ci vediamo in Val Susa!