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[TORINO] LE VOSTRE LACRIME SONO FINTE: SOLDI AI TERRITORI, NON ALLE GRANDI OPERE

Oggi il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin incontra Lo Russo e Cirio per confrontarsi su “politiche e sfide ai modelli del XX secolo”. Siamo andati a disturbarli perché è un tema urgente, ma la soluzione non arriverà da chi tutto vuole, tranne mettere in discussione l’attuale modello produttivo.

La crisi ambientale richiede una transizione ecologica basata su giustizia e condivisione, su produzione e consumo nel rispetto dei ritmi della natura e del nostro tempo di vita. Invece, come giovani e lavoratrici, veniamo sfruttate sul lavoro allo stesso modo in cui voi, politici e aziende, sfruttate questo pianeta, ignorando noi e le persone costrette a migrare per fuggire dalle catastrofi ambientali ed economiche che alimentate.

Il clima è un problema globale. A luglio la temperatura terrestre ha superato la soglia chiave del +1.5°: serve un’azione condivisa a livello internazionale, non guerre per le risorse energetiche. Ma servono anche azioni locali: basta cementificazione, investimenti su trasporto pubblico e tutela del territorio, stop alle grandi opere inutili. Alla val Susa non serve il TAV, che brucia soldi pubblici e consuma acqua e terra, ma manutenzione del territorio, come dimostra l’esondazione di Bardonecchia. Idem in Emilia o in Sicilia, dove in estate la terra bruciava mentre voi blateravate di ponte sullo stretto.

Se questo non accade è colpa di un sistema capitalista, che divora tutte le risorse umane ed ambientali, e dei suoi servitori, come voi. La vostra unica risposta alla nostra eco-ansia sono lacrime di coccodrillo da comode poltrone ai grandi eventi. Noi invece sappiamo che per salvare il pianeta dobbiamo distruggere il sistema. Che l’ansia non è uno stato psicologico da “curare” individualmente, ma qualcosa che deve essere combattuta insieme, trasformando l’eco-ansia in eco-rabbia.

Non vi lasceremo svuotare questa nostra rabbia, continueremo a lottare e solidarizzare con chi viene criminalizzato solo per aver utilizzato il proprio corpo o un po’ di vernice per esprimere dissenso.

DISTRUGGIAMO IL SISTEMA, NON IL PIANETA!

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