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[Torino] L’ANAGRAFE DI TORINO E’ UNA VERGONA: BASTA ESTERNALIZZAZIONI E TEMPI INFINITI!

code anagrafe torino

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L’anagrafe di Torino è una vergogna. Ma non è questa la notizia peggiore.

Agli abitanti della nostra città il fatto è ben noto: a Torino bisogna aspettare mesi per un cambio di residenza ed essere preparati ad affrontare file chilometriche a partire dall’alba per poter accedere agli sportelli dell’ufficio dell’anagrafe centrale.
Sono migliaia le persone le cui pratiche sono in ostaggio a causa dei ritardi dell’ufficio dell’anagrafe e che – di fronte a tale ostacolo – non riescono ad avere accesso ai loro diritti fondamentali (agevolazioni stanziate su base locale, sussidi per le mense scolastiche, il rinnovo del permesso di soggiorno, l’accumulo dei 10 anni di residenza per avere la cittadinanza e – problema impellente in questi mesi – la possibilità di votare nel collegio dove si risiede). L’arretrato delle pratiche è ormai gigantesco.

Come pensa di risolvere il Comune di Torino questa indecenza?
Con un’indecenza ancora peggiore: “regalando” la possibilità di svolgere parte dei servizi anagrafici ai privati, in particolare ai centri di assistenza fiscale! La ricetta l’abbiamo già vista all’opera in altri campi. Prima si smantella la sanità pubblica e poi ti devi curare dal privato! Prima si depotenziano i centri per l’impiego così si regalano profitti alle agenzie interinali! Adesso si riduce all’osso l’organico dell’anagrafe, con il risultato che per accedere ai servizi devi pagare un caf!

Già da anni purtroppo amministrazioni locali e governi nazionali hanno permesso l’ingresso dei privati nella pubblica amministrazione nelle forme più disparate. Cooperative e lavoratori in somministrazione riempiono ormai gli sportelli degli uffici e le corsie degli ospedali.
Ma quello che avviene al Comune di Torino è un passo avanti significativo.
Si arriva ad abdicare al proprio compito per poi permettere ai caf privati di svolgerlo.

Beh, ma almeno sarà una soluzione?
Niente affatto. Oltre a rendere di fatto a pagamento un servizio essenziale gratuito, sarà una soluzione solo “cosmetica”.
Magari sparirà la lunga e indifendibile coda fuori dagli uffici dell’anagrafe per esser redistribuita tra tante piccole code davanti ai caf. Ma per la maggior parte delle pratiche i tempi di lavorazione rimarranno gli stessi: a lavorare le pratiche dopo averle ricevute dai caf infatti sarà sempre l’organico dell’anagrafe già ai minimi storici.

Cosa chiediamo allora?

– assunzione immediata di nuovi lavoratori e lavoratrici (con contratti a tempo indeterminato) necessari per far funzionare il servizio in maniera dignitosa e risolvere in maniera definitiva questa situazione che si trascina da tempo;
– implementazione dei servizi online e della loro fruibilità;
– blocco delle convenzioni con i caf: i centri di assistenza fiscale possono essere utili in molti casi, non certo nel sostituire la fornitura dei servizi comunali essenziali

L’impressionante mole di lavoro arretrato non può gravare sulle spalle del personale che al momento risulta essere assolutamente non sufficiente.
In questi anni ci si sta abituando a soluzioni emergenziali, soluzioni che anzi il più delle volte aggravano ulteriormente la situazione e “giustificano” nuove misure peggiori delle precedenti in una spirale infinita.

La residenza è un diritto e deve essere garantito a tutti!
Nessun regalo ai privati, difendiamo i servizi pubblici!

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