Esplode, e non è strano che accada in pandemia Covid che svia attenzione ed interessi, la questione ambientale in regione Campania.
Tanti sono i nuovi/vecchi nodi che tornano al pettine perché accantonati per le mobilitazioni popolari degli ultimi anni.
Tutto ciò in attesa dei roghi tossici “stagionali” che vengono accesi dal periodo primaverile e si trascinano nei nostri già devastati territori fino a tutto l’autunno.
Gli ultimi due anni di incontri, tavoli istituzionali, inizi di trattative e confronto si sono rivelati una nuova sceneggiata napoletana per prendere tempo e non dimostrare di non avere un Piano Rifiuti che non sia dannoso per le popolazioni. I dati ufficiali regionali del ciclo rifiuti-recupero sono penosi.
Le denunce delle corruzioni nella SMA Campania, società in house della Regione addetta alla tutela ambientale, l’apertura del vaso di Pandora sullo scempio e il biocidio da parte della Procura della Repubblica di Napoli che dimostra il legame delle incidenze e patologie tumorali con l’inquinamento illegale in 2727 siti di smaltimento illegale in38 comuni sono del febbraio 2021. In questo “bucolico” quadro , parziale, cominciano a riemergere le volontà di indifferenza politica alle problematiche di suoli che non possono essere considerati sversatoi, mega-inceneritori o impianti impattanti o merce da consumare per i profitti per pochi e lavoro quasi zero quando si vuole il Vivere Bene e la difesa dei Beni Comuni.
Tracciando una piccola mappa delle zone calde c’è in corso un ricompattamento dei comitati di base ambientali a Giugliano contro le intenzioni di riprendere la stessa strada fallimentare di nuovi impianti con le migliaia di tonnellate di “eco balle” ancora a Taverna del Re; prese di posizione contrarie al desiderio di insediare nuovamente depositi di trasformazione dei carburanti a San Giovanni a Teduccio con suoli ancora da bonificare; critiche a voler costruire una nuova seconda mega-centrale di incenerimento nella zona Acerra-Nola,; nuova centrale a Presenzano da parte della Edison; mobilitazioni cittadine contrarie alle intenzioni di costruzione di un enorme Biodigestore in zona industriale di Gricignano di Aversa a fianco di una zona quella atellana- aversana dove ci sono ancora sversamenti illegali continui e amianto diffuso su migliaia di tetti comunali. Infine è di questi giorni il tentativo subdolo di rilancio del progetto di un enorme sito di stoccaggio della Società Fratelli Gentile rifiutato esplicitamente dai cittadini di Pignataro e della zona calena nell’alto Volturno. Una Conferenza dei Servizi artata, senza la presenza del rappresentante ASL e con voto dell’ARPAC il giorno dopo ( che si svelano sempre più strumenti di partito e non enti istituzionali), dà via libera al progetto con il voto contrario del Sindaco e della Provincia di Caserta supportati dalle posizioni di comitati tra cui il Movimento Basta-Impianti che hanno presentato documentati ricorsi.
Sono probabilmente i primi segnali di una nuova stagione di lotte e mobilitazioni che ci vedranno come Potere al Popolo a fianco di chi difende la propria terra dalle rapine e dallo stupro della Campania Felix e di tutto il Sud da parte di lobbies affaristiche – mafiose e di clan politici arroccati nei loro Palazzi!
No alle opere inutili e costose come gli inceneritori e la TAV, rifiuti zero, chiarezza e verità sui percorsi dei rifiuti che vanno ad impestare paesi come la Tunisia con il silenzio assordante della stampa italiana tutta. No alle fabbriche della morte come l’ex Ilva!
Controllo popolare sui nostri territori! Difesa dei Beni comuni , acqua , terra, aria e mare!
Potere al Popolo Caserta