Questa la situazione che c’è da ieri sera in alcune zone di Prato e Provincia.
Per quanto ancora continueranno a parlare di fenomeni del genere come di casi isolati, invece che cominciare a parlare di crisi climatica?
Per quanto ancora si continuerà a parlare di emergenza quando emergenza non è?
Quando smetteranno di nascondersi dietro giustificazioni del tipo “con una simile quantità d’acqua caduta in così poco tempo non avremmo potuto fare nulla”?
Organizziamo la solidarietà attiva e organizziamoci! Perché se è vero che adesso la priorità è spalare via il fango e portare aiuto concreto a chi è stato capito dall’alluvione, organizzarsi per dare una risposta politica forte a quello che è successo è fondamentale!
Come in Emilia Romagna anche in Toscana sappiamo chi sono i responsabili di quello che è accaduto.
Il presidente di regione Giani, tra una foto e l’altra per i post su instagram, ci dice che bisogna “impegnarsi contro il cambiamento climatico”. Noi vogliamo dire al presidente e ai Giani di turno che non ci vengano a dire che ci dobbiamo “impegnare contro il cambiamento climatico”, quando loro sono i primi responsabili della distruzione dei nostri territori.
Perché boschi verticali, alberelli piantati qua e là, cementificazione, ampliamento della posta dell’aeroporto, il Keu, l’essere favorevoli alla nuova base militare a Pisa e al comando NATO a Rovezzano, non significa “impegnarsi contro il cambiamento climatico”.
Significa esserne complici e responsabili.
Noi sappiamo cosa significa impegnarsi contro il cambiamento climatico: ribaltare questo sistema.
È l’unica soluzione. La lotta al cambiamento climatico non può che essere lotta anticapitalista.
Altrimenti è giardinaggio.
In questi giorni ci organizzeremo per spalare e portare aiuti nei territori alluvionati a prato e dintorni, aspettando di poter dare una mano anche in posti come Campi Bisenzio, dove ancora i livelli d’acqua sono troppo alti.
Se hai bisogno o semplicemente vuoi attivarti, scrivici!!
