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[POZZUOLI] SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DELL’ASL NA2 E AI PAZIENTI LASCIATI SENZA ASSISTENZA

Da più di due settimane i lavoratori e le lavoratrici dei centri privati Iside, Osiride e Dedalo appartenenti alla S.p.a. Serapide di Pozzuoli si sono mobilitati causa il ricorso alla cassa integrazione da parte della società. Tali misure sono arrivate successivamente a una riduzione del budget, in materia di prevezione e cura psichiatrica, da parte dell’ASL Na2 alla Serapide.

Riteniamo il comportamento dell’Azienda Sanitaria disarmante poiché riflette a pieno la considerazione che la propria dirigenza ha dell’assistenza psichiatrica. I pazienti psichiatrici, infatti, in questo periodo di emergenza sono tra i primi ad esser stati abbandonati nelle cure e nel supporto: lasciati a loro stessi e destinati a perdere tutto il lavoro fatto dagli operatori, che ora rischiano addirittura il posto di lavoro.

L’azienda fa sapere che, oltre all’emergenza covid, una delle motivazioni di questa riduzione del budget, è un presunto processo di internalizzazione del servizio. Quest’ultima giustificazione risulta però non credibile in quanto il taglio al budget da parte dell’ASL ha radici precedenti alla crisi covid. Infatti già da più di un anno l’ASL ha ridotto i finanziamenti relativi ai posti di degenza notturna presso queste strutture.

Oltre a sottolineare la gravità delle azioni dell’ASL va denunciato l’atteggiamento della società Serapide la quale, dinanzi ad una riduzione dei finanziamenti pubblici mette immediatamente i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione e lascia i pazienti senza assistenza. La società privata Serapide da decenni fornisce questo tipo di assistenza grazie ai finanziamenti pubblici, guadagnando milioni sulla necessità di cura e prevenzione di decine e decine di pazienti ed è vergognoso, quindi, che dinanzi il mancato introito proveniente dai finanziamenti pubblici abbia privilegiato i propri interessi economici piuttosto che le necessità dei pazienti.

Come Potere al Popolo oltre a esprimere la nostra massima solidarietà ai soggetti colpiti da queste misure, chiediamo che i lavoratori e le lavoratrici vengano immediatamente reintegrate, che il servizio di assistenza psichiatrica torni a essere garantito e che vi siano delle garanzie sul processo di internalizzazione.

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