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[PARMA] CONTRO LE DISUGUAGLIANZE FACCIAMOCI SENTIRE!

Durante il picco della pandemia abbiamo dato vita al nostro Supporto Popolare, con cui abbiamo organizzato l’acquisto e la consegna di generi di prima necessità a famiglie in difficoltà economica. E nel farlo, siamo stati attenti alla scelta dei prodotti alimentari, privilegiando le filiere corte e produzioni locali. Da aprile, con i fondi raccolti tramite l’iniziativa, abbiamo consegnato circa 150 cassette. Un piccolo risultato, certo: abbiamo aiutato diverse persone in una situazione difficile, ma questo non può rappresentare una risposta.

Parlando con queste famiglie, al di là delle singole storie emergono due problemi in particolare. Il primo è sicuramente quello della casa, infatti gran parte dei sussidi vengono letteralmente divorati dagli affitti. Il secondo è quello di servizi sociali non all’altezza dei compiti richiesti, grazie a vent’anni di tagli a servizi fondamentali per chi si trova anche solo temporaneamente in difficoltà.

Siamo di fronte a un fenomeno diffuso, che colpisce una fetta importante della nostra città, ma che non vediamo perché i riflettori sono puntati su qualcosa di più “digeribile”. E allora scendiamo in strada insieme per chiedere attenzione a quanto sta succedendo, perché per affrontare un problema bisogna prima di tutto esserne consapevoli.

Giovedì 9 Luglio, alle 18 ci troveremo in piazza Garibaldi per fare sentire la nostra voce e, insieme a noi ci sarà la Rete Diritti in Casa, che da anni si batte proprio per il diritto all’abitare, uno dei diritti fondamentali che tutti abbiamo in quanto persone.

E questo è la prima delle tre rivendicazioni che porteremo in piazza:

  •  La casa non è una merce qualsiasi che compra chi se lo può permettere: senza una casa non c’è cittadinanza vera. Per questo chiediamo una vera politica pubblica dell’abitare. Senza erodere i profitti dei palazzinari è impossibile risolvere questo problema. Perché non cominciare a tassare gli immobili sfitti, per trovare quei soldi che per le case non ci sono mai?
  • I servizi sociali sono l’unica vera grande opera utile da finanziare. Tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero dedicare molte più risorse ai servizi sociali, a cominciare col potenziare le assistenti sociali. Non solo il loro numero è bassissimo, ma spesso sono costrette a cambiare lavoro per le condizioni di difficoltà estrema in cui si trovano.
  • Infine, in questo periodo di crisi che minaccia di diventare una delle recessioni economiche più gravi mai accadute, è necessario allargare i criteri per l’accesso alle misure di sostegno verso chi sarà più colpito e rischia di trovarsi senza forme di sostentamento: bonus come quello per l’affitto e il reddito d’emergenza devono rivolgersi a una platea che abbracci tutte le fasce popolari.

Sulla nostra vita non si risparmia!

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