Sala strapiena giovedi sera al Circolo Zerbini di Via Bixio per decidere le proposte di candidatura della lista “Potere al Popolo”, l’unica che, coerente con i propri principi, le ha scelte con un percorso pubblico e trasparente.
Nelle tre assemblee che si sono svolte finora, la lista ha registrato una partecipazione sempre più numerosa e convinta, con una crescente presenza di giovani e soprattutto di ragazze.
Le candidature saranno confrontate in un incontro con i delegati delle province vicine, necessario dato che i collegi del proporzionale ed anche alcuni collegi dell’uninominale includono territori di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e anche Modena.
Dalla prossima settimana inizia il lavoro di raccolta delle firme necessarie alla presentazione, ma la crescente partecipazione agli appuntamenti di Potere al Popolo che si è registrata a Parma, come nelle province vicine, ci rende orgogliosi e convinti che cambiare si puo!
Pubblichiamo di seguito, in ordine alfabetico, i curricula sociali che sono stati presentati dai diversi candidati, per altro largamente noti per il loro impegno politico e sociale a diversi livelli, previsti dalle regole dettate nazionalmente dalla lista Potere al Popolo.
Ariosi Nicoletta
Delegata sindacale per la CGIL a fine anni ’80 presso un artigiano, perse il lavoro a causa del suo attivismo. Successivamente, Delegata CGIL presso la Caruso S.pA., la più grande azienda tessile della Emilia-Romagna sita in Soragna, riveste un ruolo importante anche presso la CGIL col suo attivismo a favore dei diritti delle donne, retaggio del ruolo ricoperto per un breve periodo di Presidente delle donne ANPI di Busseto, associazione alla quale è ancora iscritta.
Margherita Becchetti
Sono un’insegnante di scuola secondaria di I grado e ricercatrice del Centro studi movimenti. Dopo la laurea in Lettere ho conseguito un dottorato di ricerca in Storia e, per anni, ho lavorato come precaria nel campo della ricerca e della didattica della storia, collaborando con diversi enti culturali, tra cui gli Istituti della Resistenza di Parma e Reggio Emilia, il Museo storico della Liberazione di via Tasso di Roma e l’Università di Parma.
Nel 2000, insieme ad altre e altri, ho costituito il Centro studi movimenti ‒ un istituto di ricerca, archivio e biblioteca ‒ con l’obiettivo di conservare la memoria e divulgare la conoscenza sulle teorie e le pratiche dei movimenti antisistemici del XX secolo. Nel 2001 ho aderito a Storie in movimento, una rete di storici che si poneva ‒ e ancora oggi si pone ‒ l’obiettivo di rompere i confini e le distinzioni tra storia militante e pratica scientifica, tra sapere alto e divulgazione e di prefigurare una storia che nasca non solo dalla riflessione sul proprio tempo ma anche dal desiderio di intervenire in esso, di esercitare qualche forma di azione nel presente, di mettere in campo forme di lavoro intellettuale che si relazionino ai movimenti non dall’alto e da lontano, ma dall’interno. Dal 2003 al 2010 sono dunque stata tra le animatrici della rivista “Zapruder”, promossa da Storie in movimento.
Oltre alla ricerca e alla didattica, dal 2015 – con il Centro studi movimenti ‒ sto portando avanti il progetto della Libera università del sapere critico (Lusc), un programma di corsi pluridisciplinari che intende restituire voce all’opposizione culturale al potere esistente. L’intero Centro studi, infatti, si percepisce parte integrante dei movimenti, ai quali cerca di contribuire a partire dalla sua specifica connotazione di luogo di riflessione culturale e di conservazione della loro memoria.
Dopo Genova 2001, ho sostenuto e fiancheggiato diversi movimenti di lotta locali e partecipato attivamente alle proteste sotto i Portici del grano dell’estate 2011 che contestavano l’Amministrazione comunale di Parma e le sue politiche neoliberiste.
Ho 44 anni e non ho mai ricoperto incarichi istituzionali.
Andrea Bui
Lavoro come educatore da quasi dieci anni, da molti presso la Cooperativa sociale La Bula. Sono stato studente-lavoratore per alcuni anni e nel 2007 mi sono laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna con una tesi sulle trasformazioni urbane e produttive della città di Parma – con particolare riferimento all’area ex-Eridania/Barilla.
Sono attivo nei movimenti sociali cittadini da oltre vent’anni. Con altre ed altri ho fatto parte dell’esperienza di Alternativa Marxista, un gruppo politico particolarmente radicato tra gli studenti medi e quelli universitari. A cavallo della mobilitazione contro il G8 di Genova nel 2001 ho partecipato all’assemblea di gestione del Centro Sociale Ex-Macello di Parma. Nella seconda metà degli anni 2000 ho preso parte a diverse esperienze: Insurgent City, il comitato Stop Metro, la SRU (società di riappropriazione urbana). Nel 2011 ho partecipato attivamente alle proteste sotto i Portici del grano, che hanno prodotto la caduta della giunta Vignali.
Da anni sono membro del comitato organizzatore della Festa delle Barricate e collaboro regolarmente alle attività del Centro studi movimenti.
Ho 37 anni e non ho mai ricoperto incarichi istituzionali.
Stefano Carosino
Dopo aver svolto alcuni lavori precari nel campo della ristorazione e dell’edilizia, anche in Spagna e in Belgio, sono attualmente disoccupato. Nel 2008 ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna. Negli anni dell’università ho partecipato attivamente ad alcuni collettivi studenteschi e a diverse mobilitazioni, anche durante il periodo trascorso a Bilbao nell’ambito del progetto Erasmus, in particolare contro il denominato “processo di Bologna”.
Nel 2011, da esponenti di PRC e PdCI di Busseto, venne chiesta la mia disponibilità a candidarmi da indipendente in una lista civica sostenuta anche dal Pd alle elezioni amministrative comunali. Accettai e risultai eletto, ricoprendo nei 5 anni seguenti l’incarico di Assessore del Comune di Busseto (7 mila abitanti in provincia di Parma).
Mi sono occupato in prima persona di politiche giovanili, partecipazione e sviluppo turistico, collaborando inoltre a diversi progetti culturali di rilievo come il Concorso Internazionale “Voci Verdiane – Città di Busseto”, le celebrazioni per il Bicentenario (2013) della nascita di G. Verdi ed il III° Seminario Italiano per Operatori Museali, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e dalla sezione russa dell’International Council Of Museums. Ho preso parte infine alla realizzazione di progetti in materia di salvaguardia dell’ambiente, riduzione del consumo di suolo, contrasto alla cementificazione e pianificazione partecipata del territorio.
A seguito di numerose divergenze con alcuni esponenti del Pd locale, nel 2016 in occasione della successiva tornata elettorale ho collaborato alla costruzione di una lista civica e di una proposta politica e amministrativa alternativa, risultando fra gli eletti delle liste non vincitrici. Attualmente ricopro l’incarico di consigliere comunale del Comune di Busseto.
Nel 2017 ho cercato lavoro nuovamente anche a Bruxelles, non trovando di meglio che lavori non regolari e sottopagati nel settore della ristorazione. Ho partecipato attivamente alle iniziative de “la Comune del Belgio”, un’associazione di mutuo soccorso fra i migranti (di origine italiana ma non solo).
Ho 31 anni.
Emilio Rossi
Sono nato nel 1952. L’età mi ha permesso di conoscere e di partecipare a quella straordinaria stagione di pensiero e di impegno che è stato il movimento del sessantotto: il secondo periodo del sessantotto, ma poi ancora con continuità per buona parte degli anni settanta. Mi formavo alla cultura della giustizia sociale, della pace, dell’internazionalismo, della solidarietà con le lotte dei popoli oppressi. Ho continuato con coerenza nell’impegno anche quando la politica si ritraeva: l’ho continuato nel sindacato e soprattutto, da allora ad oggi, nel volontariato.
Un tempo per me nodale è consistito negli anni della deflagrazione della guerra nella ex Jugoslavia. Come Coordinamento contro la guerra nella ex Jugoslavia nel 1993 lanciammo a Parma la campagna Fermiamo un fucile per volta, per l’accoglienza e il sostegno dei disertori. A fianco della popolazione civile sperimentando una forma di “diplomazia dal basso”. Autofinanziandoci ospitammo obiettori (disertori) provenienti da ogni regione della ex Jugoslavia, di ogni etnia, di ogni religione e tra di loro la convivenza pacifica si realizzava sempre. Agivamo con la collaborazione del Comune di Parma. Quella esperienza fu riportata in un libro (Disertori dalla guerra nella ex Jugoslavia, ed. Alfazeta); quella esperienza è considerata all’origine dello SPRAR (Sistema nazionale di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, che nascerà solo nel 2001 dapprima col nome di PNA)
Nel 2001 sono stato fondatore di CIAC Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e Provincia: volto in primissimo luogo alla tutela dei diritti dei migranti. I progetti in cui CIAC si impegna richiedono sempre l’impegno, protagonistico ed insostituibile, degli enti locali: si tratta di sportelli comunali a carattere giuridico e d’orientamento sociale e promozione della salute; si tratta infatti di costruire le pratiche di una cittadinanza interculturale piena ed effettiva; si tratta particolarmente di realizzare lo SPRAR a livello territoriale: l’accoglienza diffusa, integrata ed emancipante dei richiedenti asilo e dei rifugiati, la garanzia dei diritti, il rispetto e la valorizzazione delle persone, i percorsi di inserimento ed autonomia attraverso la partecipazione e lo scambio interculturale. Casa, Istruzione, Lavoro, Salute e Pace sono diritti di tutti e per tutti. In dissenso con la logica degli interventi emergenziali e “dedicati” CIAC agisce, costruendo reti con enti ed associazioni, trasformando in azioni concrete l’azione della tutela dei diritti come responsabilità sociale per la messa a punto di un sistema territoriale equo, etico, capace di integrazione, che aggiunge sevizi utili all’intera popolazione; agisce favorendo la partecipazione della comunità poiché vogliamo che sempre più l’accoglienza sia una virtù sociale.
Sono da sempre attivo nei movimenti per la pace, il disarmo, il contrasto alla vendita di armi. Mi sono impegnato per la difesa della Costituzione italiana, un patrimonio di diritto, volontà di pace, giustizia e uguaglianza che è chiara guida anche nel rapporto con i migranti.
Lavoro come impiegato presso un ente pubblico. E’ questa la mia prima candidatura.