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[PADOVA] POTERE AL POPOLO CONTRO LA RICONVERSIONE BELLICA DELLE AZIENDE DEL TERRITORIO: VOGLIAMO UN’ECONOMIA DI PACE!

Dopo la notizia di questo ennesimo atto genocida di Israele, nel pieno di una folle corsa al riarmo, riteniamo inaccettabile le prese di posizioni come quella apparsa sull’edizione del 17 marzo 2025 del Nordest Economia, inserto speciale del Mattino di Padova, che vorrebbero convincerci della “grande opportunità” economica che si prospetta nel settore degli armamenti nel prossimo futuro per il Nord-est. Come Potere al Popolo, crediamo che la spinta per la riconversione dell’industria civile verso quella bellica costituisca un grave pericolo per la pace e la prosperità dei nostri territori, e che la storia della “spinta propulsiva” dell’economia bellica verso le aziende del territorio, in crisi in tutti i settori per via di un bassissimo indice produttivo, sia solo propaganda, pericolosissima.

L’industria bellica non fa crescere l’economia, ma la impoverisce, soprattutto perché si declinano le forze produttive di un paese già provato verso un prodotto costosissimo che ha come fine ultimo quello di essere distrutto, e che è destinato ad annientare un altro popolo. Nessun valore aggiunto, nessun know-how duraturo, ma un profitto volatile che va soprattutto nelle tasche degli azionisti e non dei lavoratori. Spendere denaro pubblico per il riarmo come propone la Commissione Europea, significa inevitabilmente ridurre le risorse in altri settori. L’austerità vale ancora, ma solo per le spese sociali. Oltre il danno la beffa: mentre le scuole crollano a pezzi, le liste di attesa si allungano, ci si chiede di togliere altre risorse dal piatto per darle al settore che più di tutti è cresciuto dal 2022 ad oggi. Il piano promosso da Leonardo Elicotteri, per aumentare il coinvolgimento delle PMI italiane nella filiera bellica, caldeggiato anche dal presidente della Regione che il 4 luglio 2024 ha ospitato la conferenza di lancio del progetto dal titolo “Cresciamo Insieme”, è l’ennesima dimostrazione della cecità di chi ci governa. Si dovrebbe avere il coraggio di dire che non ci servono aziende che facciano più componenti per gli elicotteri o droni senza pilota, ma più aziende che sviluppano energia pulita, respiratori, o che si specializzino nella bonifica e nella messa in sicurezza dei territori. Secondo quanto riportato dal Mattino ci sono già diverse imprese del nostro circondario che hanno deciso di iscriversi all’arruolamento: la Benozzi la Engineering di Piombino Dese, la Fantin Lino di Marghera, la Irca – Zoppas Industries di Vittorio Veneto, la Mecc-Tre di Valli del Pasubio, la Isoclima di Este. Siamo sicuri che chi ci lavora non è contento di sapere che il frutto del proprio lavoro venga messo al servizio di un’azienda come la Leonardo che ha implicazioni notissime con i più sanguinosi regimi del mondo, responsabili con i loro prodotti della morte di centinaia di migliaia di persone. Siamo sicuri che tutto questo non è fatto nell’interesse di chi è già schiacciato da salari da fame, e da un costo della vita sempre più alto. Dobbiamo organizzarci per fermare tutto questo, non c’è più un minuto da perdere, mentre ci vorrebbero insegnare che dobbiamo armarci per tutelare la nostra pace, è venuto il momento di chiedere con forza che il mondo si disarmi, per una vera pace e un benessere mondiale, per un’economia al servizio di molti e non di pochi.

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