In Basilicata si corre in direzione contraria allo sviluppo sostenibile e e alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Il 27 novembre scorso la Regione Basilicata retta dalla Lega ha firmato un protocollo di intesa per aprire a nuove estrazioni di petrolio. Total, Shell e Mitsui Italia potranno estrarre 50.000 barili al giorno e 40 milioni di metri cubi l’anno di gas. Esse produrranno milioni di tonnellate in più di CO2 e metano che già oggi dovremmo smettere di produrre per ridurre significativamente la temperatura globale del pianeta.
Incuranti degli appelli della comunità scientifica internazionale, ignorando le proteste dei comitati locali che segnalano l’incompatibilità delle estrazioni petrolifere con la salute dei cittadini e del territorio, sordi ai richiami dei medici e delle ricerche più recenti che correlano tumori e estrazioni di petrolio in Basilicata, questa regione ha svenduto il suo territorio per quattro soldi.
250 milioni di euro in cinque anni di “royalties” ci sembra il prezzo della vergogna e della criminalità di queste industrie estrattive che come ENI in Basilicata pensano di poter agire indisturbati. I comitati locali sono sul piede di guerra e tutto Potere al Popolo sosterrà le loro iniziative perché la decarbonizzazione totale e l’interruzione immediata dell’estrazione petrolifera ci sembra l’obbiettivo principale che l’Italia debba perseguire oggi per contribuire a livello mondiale alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Condanniamo inoltre la Regione Basilicata per le sue inadempienze nella gestione del territorio e della salute dei suoi cittadini. Lottare contro i cambiamenti climatici vuol dire dover investire nel recupero del territorio e dell’agricoltura senza pesticidi e senza petrolio, impegnarsi a rendere questa regione un territorio vitale e sano, dotare di sistemi di trasporto elettrici adeguati al 3° millennio e fare della cultura il volano davvero dello sviluppo sostenibile e non la vetrina per pochi amici degli amici che arrivano come le cavallette e vanno dopo aver racimolato qualche spicciolo. I dati dell’abbandono dei giovani sono preoccupanti e quei 250 milioni di euro sono il prezzo del tradimento delle loro attese.
Potere al Popolo è al fianco dei comitati e dei movimenti sempre, per fare di questa regione un esempio dell’uscita consapevole dalla servitù petrolifera e dalla corruzione!