Abbiamo appreso del prossimo arrivo di cinquecento medici da Cuba per sopperire alle gravissima carenza di personale che affligge la regione Calabria, sempre più povera in servizi, in particolare per quanto riguarda la Salute.
Riteniamo di dover denunciare questa ennesima dimostrazione di una gestione politica fallimentare della Sanità Pubblica, giunta a questo tracollo dopo anni di tagli sempre più ingenti alla spesa sanitaria, di cattiva programmazione e di malcelata volontà di lasciare ampio spazio alla sanità privata. Denunciamo l’ingiustizia di avere in un solo Paese venti servizi sanitari diversissimi nella loro capacità di garantire salute, l’assurdità di voler dare un costo ad ogni momento della cura, facendo lavorare ospedali e presìdi territoriali come aziende, che devono puntare al pareggio di bilancio più che a obiettivi di salute, come per esempio ridurre la mortalità evitabile. Denunciamo la scelta di non aver formato né assunto medici in numero sufficiente ai bisogni della popolazione nazionale, come la pandemia ci ha ampiamente dimostrato, e di dover correre di volta in volta ai ripari chiedendo aiuti internazionali.
Ma da dove possono venire questi aiuti se non da Cuba, uno dei pochissimi paesi al mondo dove l’impegno per garantire la Salute è andato sempre aumentando dal ’59 in poi con un’organizzazione che fa invidia a molti paesi ricchi, con risultati così brillanti da essere riconosciuti con entusiasmo dalla stessa OMS, oltre che da buona parte della comunità scientifica internazionale? Lo stesso paese che ha già mandato medici ed infermieri in più di 60 paesi del mondo, e nella stessa Italia nel periodo più nero della pandemia, che sotto un criminale blocco economico ha sviluppato due vaccini anti-covid totalmente pubblici?
Pertanto, se da un lato chiediamo che di più e di meglio si faccia per risolvere in modo strutturale il problema della carenza dei medici in Italia, attraverso un più ampio accesso ai corsi di studio e di specializzazione e un maggiore investimento in termini di assunzioni a tempo indeterminato di tutto il personale, tuttavia la proposta di accordo con Cuba ci sembra un’importante attestazione di merito riconosciuta all’Isola caraibica e ci pare possa aprire anche una strada verso una proficua e duratura collaborazione sui temi della Salute e della ricerca scientifica.
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