Oggi abbiamo solidarizzato da decine di città della Toscana con la protesta della popolazione di Massa Carrara per dire Basta alla devastazione delle Alpi Apuane, un gioiello di natura e paesaggio che purtroppo rientra tra i 40 siti più devastati del mondo.
Siamo al fianco del collettivo Athamanta e dei tantissivmi comitati, associazioni e movimenti che hanno aderito alle azioni diffuse contro ogni forma di devastazione del territorio in nome del profitto!
L’estrattivismo è un sistema che piega i territori producendo devastazione non soltanto sul piano ambientale e della salute ma anche su quello lavorativo, economico, sociale, politico e culturale.
Non può durare per sempre la capacità dei territori di sopportare queste attività: il dissesto idrogeologico che producono le cave di marmo delle Alpi Apuane ha causato 8 alluvioni in 20 anni, distrutto le casse pubbliche, spopolato paesi, creato povertà e precariato.
ll marmo non è una risorsa infinita: la fine del sistema estrattivo basato sul carbonato di calcio (80%) e, in piccola parte, sul marmo in blocchi è inevitabile.
Dobbiamo pagarlo con la distruzione di un ambiente, in teoria parco naturale, unico nel suo genere per flora e fauna, meta di studio e turismo ambientale e sportivo da tutto il mondo?
Dobbiamo pagarlo con il numero esponenziale dei casi di cancro superiori alla media regionale e nazionale in una area vasta 2 province?
Dobbiamo pagarlo continuando a riversare nelle acque dei nostri mari tonnellate di scarti che distruggono la vita marina ma anche la nostra possibilità di farci un bagno estivo e ci costringono a spendere 500.000 euro all’anno in costi di depurazione?
Dobbiamo pagarlo con la pelle di operai e cavatori che muoiono ogni anno per permettere il profitto di pochi?
Dobbiamo pagarlo con una possibile devastazione causata dal gigante di marmo dai piedi di argilla, destinato a caderci addosso?
Dobbiamo pagarlo con il dissesto idrogeologico, che fa sì che in 20 anni nella provincia di Massa Carrara ci siano state ben 8 alluvioni, in cui le cave, che distruggono la capacità di tenuta del terreno, hanno giocato un ruolo fondamentale?
Nel prossimo futuro non ci sarà né lavoro, né sostentamento, né vita per noi e per i nostri figli se non si pone al più presto fine a questo scempio mascherato da ricatto occupazionale (a tempo determinato) che ha come solo scopo seminare la guerra fra i poveri per far arricchire i pochi e pagare i danni della distruzione ai tanti.
Decidiamo noi cosa produrre e come, cosa coltivare, come far fruttare il territorio, non il profitto di una minoranza senza scrupoli.
Riappropriamoci del nostro diritto al lavoro, alla salute ed un ambiente integro per noi e per i nostri figli, rifuggiamo le imposizioni dall’alto su come dovremmo soccombere ad un mondo apocalittico e innaturale come unica soluzione per portare a casa la pagnotta.