Una mia considerazione sul rischio di una guerra contro l’Iran. Un tema che certamente non si vorrà sollevare in campagna elettorale, ma il coinvolgimento dell’Italia nella NATO e l’imbarazzante silenzio dei nostri governanti, o le trombe di guerra di Salvini, fanno sì che tutto il nostro Paese sia direttamente coinvolto, e anche l’Emilia-Romagna.
L’attacco ordinato da Trump per uccidere il generale iraniano Soleimani in Iraq appesantisce la “war on terror” avviata quasi vent’anni fa da Bush e mantenuta da Obama. Il rischio è che addirittura si trasformi in una guerra su larga scala. Il governo Conte balbetta prese di distanza dall’escalation di Trump mentre Salvini gioca a fare il guerrafondaio alla corte del presidente americano.
Qua in Emilia Romagna il chiacchericcio sulle elezioni regionali fa finta di parlare dei massimi sistemi ma ora i massimi sistemi rischiano di presentarsi sotto forma di guerra. E i “grandi candidati” stanno zitti come se la nostra regione non “ospitasse” basi e installazioni militari della NATO da Piacenza a Rimini. Bonaccini e Borgonzoni non hanno nessuna intenzione di alzare la questione delle basi di guerra nella nostra regione, e i loro partiti nazionali sono pronti a ignorare un’altra volta il voto del parlamento dell’Iraq che chiede il ritiro delle truppe straniere, inclusi i 900 militari italiani che a vario titolo operano ancora tra Erbil e Baghdad.
Noi di Potere al Popolo diciamo una cosa semplice: la NATO serve alle aggressioni imperialista e non la vogliamo nella nostra regione né altrove in Italia! Fuori le basi di guerra, via l’Italia dalla guerra!
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