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ENI DEVE RESTARE FUORI DALLA SCUOLA!

È in atto la più spudorata e assurda campagna di greenwashing mai concepita nella scuola pubblica.

Il 12 dicembre 2019 l’Associazione Nazionale Presidi (ANP) ed ENI hanno firmato un protocollo d’intesa (attivo dal 21 gennaio 2020) che prevede l’organizzazione da parte di ENI di seminari su tematiche ambientali dedicati alla formazione dei docenti.

ENI non può ricoprire una funzione educativa nella scuola pubblica in quanto è essa stessa responsabile di diversi disastri ambientale nei confronti di popolazioni sul delta del fiume Niger, come in Montenegro, Kazakistan e Cile. In Italia Eni è la maggiore artefice delle estrazioni petrolifere in Basilicata e nelle piattaforme offshore nel canale di Sicilia e in Adriatico.

E come se questo non bastasse di recente ENI è stata multata dall’Antitrust per pubblicità ingannevole sul diesel green.

Mentre discutiamo quindi la multinazionale è responsabile di fuoriuscite di greggio in terra e in mare in diversi paesi del mondo. Le sue raffinerie sono tutte dei siti da bonificare in base alle leggi ambientali, ma la multinazionale si guarda bene dal farlo attendendo invece contributi pubblici per farlo. Della serie chi inquina non paga!

Di quale educazione parliamo?

ENI fa solo propaganda per nascondere le sue responsabilità nelle emissioni di gas serra ed è al primo posto come azienda di ricerca di nuovi giacimenti, una attività che deve assolutamente interrompere.

Eni direttamente o indirettamente influenza la politica estera italiana, le missioni militari italiane all’estero sono tutte in qualche modo ricollegabili all’attività dell’ENI.

Quindi la multinazionale petrolifera non è il partner ideale per insegnare ai docenti delle scuole italiane, sulle questioni scientifiche non si può mentire nella scuola. Il 100% degli studi scientifici dicono che dei cambiamenti climatici sono responsabili gli uomini e il loro sistema industriale.

 

ENI potrà anche continuare a spacciarsi come azienda green nelle sue pubblicità, ma non dev’essere autorizzata a farlo nella scuola!

Come Potere al Popolo! aderiamo alla diffida proposta dai “Teachers for Future” e presentata dagli avvocati della rete “Legalità per il clima” guidati dal docente di Diritto comparato dell’Unisalento Michele Carducci.

Diffidiamo anche l’Associazione Nazionale Presidi a tenere rapporti con aziende così compromesse. Le scuole devono interrompere tutti i progetti di alternanza scuola-lavoro con ENI in istituti superiori di tutta Italia. Diffidiamo anche le autorità scolastiche ad accettare donazioni di tablet o altro materiale da industrie petrolifere responsabili del cambiamento climatico. Anche partendo da questi piccoli gesti potremo dare una svolta alla difficile situazione nella quale la ricerca del profitto e lo sfruttamento della terra ci sta portando alla autodistruzione.

 

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