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Contro ENI e CCS: manifestazione nazionale a Ravenna per una reale transizione ecologica!

Oggi 12 maggio, Potere al Popolo, attraverso alcuni nodi territoriali, a partire proprio da quello di Ravenna, sarà in piazza Kennedy a sostegno della protesta contro il devastante impianto di CCS (acronimo inglese che significa Cattura e stoccaggio del carbonio), che ENI vuole costruire nella città romagnola con il supporto del Ministero della (finta) Transizione Ecologica e il favore di gran parte del mondo politico, imprenditoriale e sindacale.

La manifestazione, organizzata dal coordinamento “Per il Clima – Fuori dal Fossile” insieme ad altre realtà ambientaliste, è il risultato di mesi di mobilitazioni, assemblee e connessioni in tutta Italia.

Il progetto di CCS di Ravenna è emblematico della politica italiana nei confronti della transizione ecologica: è solo un espediente per continuare a far fare profitto alle multinazionali, a discapito della salute mana e di quella del pianeta, come abbiamo evidenziato nel comunicato del Tavolo Ambiente sul PNRR.

Non solo manca una reale strategia di uscita dai combustibili fossili per il passaggio a un’energia prodotta totalmente da fonti rinnovabili entro il 2050, ma si continuano a finanziare impianti destinati alla produzione e stoccaggio di combustibile fossile climalterante, raccontando al pubblico la favola dell’energia pulita!

Infatti, l’impianto di Ravenna è progettato per la produzione di idrogeno blu, ossia per la produzione di un vettore ricavato dalla combustione del gas metano con successiva cattura e stoccaggio in giacimenti esausti di Co2 in esubero!

Siamo in tanti che non si lasciano ingannare dalla retorica di ENI e del governo e che pretendono che non si investi più neanche un centesimo pubblico per l’ estrazione, trasporto, stoccaggio e combustione di combustibili fossili e impianti come metanodotti, hub del gas, nuove centrali turbogas, rigassificatori o impianti ccs. Questi sono progetti ad impatto ambientale negativo, con ricadute pericolose sulla salute. Non solo, intorno a questi grandi progetti si innescano meccanismi di corruzione e ricatti che tengono in vita abusi di potere, processi antidemocratici, sfruttamento del lavoro e assoggettamento di territori e popolazioni ai quali viene tolto qualsiasi diritto di partecipazione alle decisioni.

Anche noi domani alzeremo la voce: “il futuro non si sTocca – NO CCS”, e a partire da Ravenna ci mobilitiamo per una vera, concreta e radicale transizione ecologica!

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