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DEFINITIVE LE CONDANNE A NAPOLI SOTTERRANEA PER SFRUTTAMENTO DEL LAVORO NERO!

SCRIVIAMO INSIEME UN NUOVO FUTURO!

Abbiamo finalmente ricevuto la notizia che tanto aspettavamo: le condanne per sfruttamento del lavoro nero che abbiamo ottenuto in primo grado nei confronti della Associazione Napoli sotterranea e del suo patron Vincenzo Albertini sono diventate definitive!

Il 30 ottobre 2017 partivano dall’Ex opg-Je so’ pazzo le prime lettere di messa in mora nei confronti di Napoli sotterranea e, in contemporanea, veniva pubblicata la video-inchiesta di denuncia delle condizioni di sfruttamento nel sito archeologico più importante della città.

Denunciavamo il fatto che decine di giovani lavoratori e lavoratrici venivano impiegati a nero dalla Associazione Culturale Napoli Sotterranea Onlus (senza scopo di lucro!) con condizioni di vero e proprio sfruttamento: oltre le 8 ore di lavoro giornaliere, senza giorni di riposo e con paghe bassissime, di 3/4 euro l’ora.

A distanza di due anni il Tribunale di Napoli ci dava ragione condannando Napoli Sotterranea a risarcire una ex guida turistica 81000 euro! E poi ancora, contro la pizzeria Sorelle Bandiera di Vincenzo Albertini il Tribunale di Napoli ci riconosceva un altro risarcimento di un migliaio di euro.

Ebbene, quelle condanne sono diventate definitive!

Oggi ci sembrano lontane quella paura che all’inizio di questa battaglia avevamo, quell’ansia che ti prende quando devi affrontare un nemico che ti sembra troppo potente.

Non è stato facile – non lo nascondiamo – cacciare via dalle nostre teste quell’idea per cui se hai un lavoro, uno qualsiasi, devi stare a ringraziare, che in fondo, ti stanno facendo un favore, perchè non sei abbastanza bravo, preparato o ” titolato” per poter avere un lavoro più dignitoso. L’idea che in fondo la colpa è tua che non hai fatto abbastanza nella vita per meritarti un lavoro migliore e quindi devi stare zitto e accettare qualsiasi cosa.

Abbiamo riflettuto a lungo sulla nostra situazione e su quella di tanti colleghi e giovani lavoratori e lavoratrici a nero come noi.

Abbiamo visto con i nostri occhi Vincenzo Albertini incassare milioni di euro l’anno, mentre a noi non faceva prendere nemmeno le mance.
Abbiamo visto migliaia di turisti pagare 10 euro ciascuno l’ingresso a Napoli sotterranea, mentre noi venivamo pagati 4 euro all’ora. E senza contratto. Abbiamo visto i tavoli della pizzeria pieni di clienti e tutti i soldi che entravano nelle casse, mentre noi facevamo i turni fino all’una di notte senza mai vedere uno straordinario pagato.

Abbiamo deciso che non potevamo più tollerare tutto questo. Che la paura non dovevamo averla noi, ma chi impunemente si arricchiva sulle nostre spalle, senza rispettare la legge e calpestando la nostra dignità! Abbiamo alzato la voce e denunciato quello che tutti sapevano ma che nessuno diceva: a Napoli si lavora a nero!

Basta lavoro nero!

Ci siamo travestiti da fantasmi e abbiamo attraversato le strade della città per far sentire la nostra voce, per non restare più degli invisibili.
Abbiamo osato e abbiamo vinto!

E ora è arrivato il momento di guardare al futuro. Di scrivere un futuro nuovo per noi stessi e per l’intera città di Napoli. Vogliamo che non si lavori più a nero, vogliamo invertire la rotta e vogliamo farlo a partire proprio da Napoli sotterranea.
Fuori Albertini e fuori tutti i privati, che siano imprese o Onlus non ci importa! Napoli sotterranea deve essere totalmente pubblica, fuori dalle logiche del profitto! Napoli sotterranea deve diventare bene comune e i lavoratori e le lavoratrici devono essere assunte direttamente da Comune di Napoli!
Solo così si potrà garantire la tutela di chi lavora! Solo così si potrà iniziare un nuovo percorso!

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