Reddito, diritti, redistribuzione!
Questa mattina una compagna della nostra assemblea, operatrice portuale, è intervenuta all’interno dell’iniziativa cittadina Ri-port-iamo il commercio.
Guide, accompagnatori, operatori check-in e di imbarco e sbarco: siamo lavoratrici (soprattutto) e lavoratori, che pagano le tasse e versano i contributi regolarmente. Eppure ci troviamo attualmente senza lavoro, senza reddito, e alcuni di noi senza poter accedere agli ammortizzatori sociali attuati (che risultano comunque insufficienti).
Durante l’iniziativa hanno preso parola rappresentanti degli operatori portuali e commercianti, seguiti dalle istituzioni locali.
Si è parlato di azioni per far ripartire presto il turismo, ma il punto non è solo ripartire, bensì ripartire in un modo DIVERSO, perché quello di prima, lo stiamo vedendo, non andava bene.
Il sistema “di prima” non rispettava i lavoratori, che sono persone, prima che forza lavoro. Il sistema di prima faceva finta che sarebbe andato sempre tutto bene, o comunque non se ne preoccupava.
Non è accettabile far funzionare un intero comparto senza tutele per eventuali mancanze di lavoro. Non si tratta di un paio di lavoratori, assunti stagionalmente, senza sapere se se ne avrà bisogno in seguito. Si tratta, invece, di centinaia di lavoratori che VIVONO di questo lavoro e che non si possono da un giorno all’altro trovare senza una fonte di reddito e senza ammortizzatori sociali. Chi li difende? Chi lotta per i loro diritti?
Il problema, purtroppo, è che è un settore non sindacalizzato, le cui dinamiche portano i lavoratori a farsi la guerra tra loro, piuttosto che unirsi e pretendere insieme condizioni migliori, condizioni decenti.
La pandemia e le sue conseguenze hanno finalmente fatto luce su un sistema che è sempre stato precario.
Ora è il momento di trasformarlo radicalmente, con la collaborazione di tutte/i e ognuna/o!