A Firenze crollano i tetti: è successo all’agrario l’anno scorso. Al Capponi cade l’intonaco, piove nelle aule del liceo Michelangiolo e del Gramsci. Gli infissi delle finestre sono talmente vecchi che in classe si muore di freddo; al Machiavelli e al Pascoli non funziona neppure il riscaldamento. Le porte dei bagni sono rotte e i laboratori non sono a norma al Castelnuovo. C’è amianto al Calamandrei e al Galileo Galilei.
A Livorno gli studenti del liceo “F. Enriques sono stati stipati in fondi commerciali in attesa di una succursale libera: quest’anno la scuola ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno avuto spazio nella sede! Quando una sede si è finalmente liberata, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia di Livorno, a guida PD, non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio!! La Dirigente Scolastica ha deciso allora di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando l’orario su doppi turni, mattina e pomeriggio!!
A Pisa sono scesi in mobilitazione gli studenti del Liceo Russoli, dell’Istituto Da Vinci-Fascetti, dell’Ulisse Dini, del Santoni, per esprimere la loro rabbia per le condizioni disastrose in cui si svolgono le lezioni nelle aule scolastiche in pieno inverno ma anche per mettere sotto accusa tutta la classe politica attuale, governo incluso, che ignora sistematicamente alla radice i problemi di tutto il sistema
Nell’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole di tutto il paese si legge che abbiamo un crollo ogni quattro giorni di scuola, tre scuole su quattro senza agibilità statica, solo una su venti in grado di resistere ad un terremoto
A fronte di tutto questo il governo Lega-5stelle continua a tagliare sui fondi destinati all’istruzione preferendo investirli in salvataggi miliardari di banche e spese militari. Si prevedono infatti con la nuova manovra finanziaria ulteriori 4 miliardi di tagli all’istruzione pubblica che si vanno a sommare ai tagli effettuati negli ultimi 10 anni dai governi Berlusconi e Monti.
Ma non si tratta solo di un problema di tagli alla scuola: i soldi per intervenire immediatamente ci sarebbero anche, ma gran parte dei fondi teoricamente stanziati dai governi Renzi e Gentiloni per l’edilizia scolastica sono a tutt’oggi inutilizzati, in parte perché sono stati bloccati dall’attuale governo, in parte perché 20 anni di Patto di stabilità e di obbligo di pareggio di bilancio, in una parola, vent’anni di austerità, lasciano il segno.
Molti enti locali in dissesto finanziario non possono comunque accedere agli stanziamenti statali, mentre quelli che teoricamente potrebbero farlo sono comunque privi delle competenze necessarie ad affrontare nuovi investimenti dopo anni di turnover e privatizzazioni: uffici tecnici ridotti all’osso, mancanza di personale interno, dipendenti pubblici vecchi e sfiduciati, necessità di indire una gara d’appalto per interventi di manutenzione anche minima. È così che tra il 2010 e il 2017 gli investimenti dei comuni, ad esempio, sono diminuiti del 42% in tutta Italia e del 50% nella sola Toscana, mentre province e Città Metropolitane subivano gli ulteriori tagli della legge Delrio. Risultato: irrigidimento degli enti locali (altro che “rottamazione”) e pochissimi interventi su scuole sempre più vecchie, fatiscenti e insicure.
Non serve a niente ora puntare il dito contro gli immigrati o aumentare la spesa militare a 30 miliardi, mentre 3 scuole su 4 sono prive di certificazioni di sicurezza. Altro che cambiamento!
Serve farla finita con le esternalizzazioni, assumere personale competente negli enti locali, sbloccare i fondi esistenti e assicurarne degli altri fino alla copertura totale del fabbisogno. Di fronte alla sicurezza di chi studia e insegna non c’è vincolo di bilancio o trattato europeo che tenga!
Nel frattempo bisogna fare pressione sulle istituzioni locali e gli uffici tecnici perché tengano fede ai propri compiti, come stanno facendo gli studenti in molte città.
Potere al popolo! In Toscana sostiene le mobilitazioni degli studenti in lotta per avere scuole più sicure ed efficienti.
Le scuole crollano! Noi no!