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[SIENA] CORTEO “STOP AL GENOCIDIO”

Il Genocidio in corso a Gaza e nei territori occupati palestinesi sta continuando con l’avallo e la complicità degli USA e dei governi occidentali ad essi subordinati. Tali governi, nonostante l’uccisione di 250 civili palestinesi al giorno (di cui più di un terzo bambini), hanno continuato a sostenere Israele su tutti i fronti e non hanno cambiato di una virgola la propria posizione neanche di fronte al rinvio a giudizio per genocidio di Israele da parte della Corte Internazionale di Giustizia o quando Israele ha compiuto il più grave attentato alle Nazioni Unite da quando esistono, assassinando più di cento dipendenti ONU a Gaza. La classe politica italiana, come sempre, si è accodata. Tajani si è persino fatto fotografare mentre stringeva le mani insanguinate di Netanyahu, nello stesso giorno in cui la Corte de l’Aia riconosceva la validità dell’accusa di genocidio. I continui tentativi di vietare o reprimere con la forza le manifestazioni in sostegno della Palestina hanno mostrato in modo brutale il servilismo del governo Meloni verso Israele e la Nato che ne è il mandante e protettore. Le finte opposizioni che siedono nel parlamento italiano, al di là di velleitarie richieste di cessate il fuoco concordate col governo, si sono guardate bene dal mettere in discussione i rapporti commerciali e diplomatici con lo stato razzista e colonialista di Israele, evidenziando un divario tra opinione pubblica e ceto politico mai come ora così netto. ll PD, che non ha mai nascosto le sue simpatie per lo stato sionista, nel parlamento europeo ha votato contro una mozione che chiedeva il cessate il fuoco, mentre i 5 Stelle, nella passata legislatura, si sono affermati come il governo italiano che negli ultimi 10 anni ha venduto più armi a Israele, oltre ad aver votato, insieme a centrosinistra e centrodestra, tutti gli aumenti delle spese militari possibili.

Se invece di un regime giornalistico che fa da scorta mediatica al genocidio, esistesse una stampa libera e plurale, il ceto politico non potrebbe agire così spudoratamente contro il sentire di quel popolo che dovrebbe rappresentare.

Fortunatamente, sempre più persone in tutto il paese, stanno dimostrando di voler far sentire ai palestinesi che questi governanti così servili non li rappresentano, e che c’è un’altra Italia che si vergogna e si scusa per loro. Nonostante l’unanimismo del sistema informativo nazionale, gli italiani sono ancora in grado di distinguere tra oppressi ed oppressori e lo stanno dimostrando con i tanti comitati e iniziative in solidarietà con il popolo palestinese che si stanno moltiplicando in tutto il paese.
A Siena e provincia il Comitato senese per la Palestina, al quale partecipiamo con convinzione ed entusiasmo, è riuscito a riunire e ad attivare tante organizzazioni e singoli cittadini come non accadeva da anni e a porre al centro del dibattito pubblico il dramma che si sta consumando in Palestina con la complicità diretta dello stato Italiano.

Il comitato sta promuovendo assemblee pubbliche molto partecipate, azioni dirette campagne di boicottaggio di prodotti israeliani o aziende legate ad Israele, volantinaggi e manifestazioni di piazza.
Tappa importante di questo percorso sarà il corteo di Sabato 23 Febbraio, al quale invitiamo tutta la cittadinanza, che partirà alle ore 17 da San Domenico, per ribadire, anche da Siena, Stop al Genocidio!

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