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#COMUNALI2020 A FAENZA: LA NOSTRA CARTA D’IDENTITA’

POTERE AL POPOLO ALLE ELEZIONI COMUNALI DI FAENZA 2020

DOVE AVETE FATTO IL DESERTO, VOGLIAMO TORNARE A  RESPIRARE

Perché ci presentiamo?

Perché il nostro Paese, le nostre regioni, le nostre città sono governati da una classe politica indecente. La spudoratezza e il marcio dell’attualità sono riusciti persino a cambiare l’immagine della Prima Repubblica, che oggi sembra quasi un bel ricordo tanta è la violenza nel veder personalismo, affarismo, corruzione che sostituiscono ogni etica pubblica e senso del benessere comune. Sembra che non ci possa essere politica al di fuori della legge di mercato e della legge del più forte.

Qui a Faenza l’apparato del Partito Democratico che governa da circa un decennio, è riuscito a devastare un territorio che un tempo era visto come un modello di buona amministrazione. La struttura produttiva e sociale di questa città escono a pezzi da questa gestione del potere che di democratico ed egualitario proprio non ha nulla.

Il PD nel nome degli affari ha rinnegato i principi di giustizia sociale ed eguaglianza delle passate amministrazioni comuniste e del movimento operaio e lo schifo che provoca questa gestione del potere oggi permette alla Lega, invischiata nella corruzione e nell’affarismo come e più di tutti gli altri, di aspirare al governo della città per fare, come loro stessi dicono, le stesse cose del PD ma solo con più stupida ferocia verso poveri, migranti e chi dissente. Di fronte a questa desolazione vogliamo provare a non rimanere schiacciati tra l’uomo nero e il meno peggio. Basta!

Chi siamo e cosa non vogliamo più:

Potere al popolo! è una libera associazione giovane nata nel novembre 2017 che intende lottare contro le ingiustizie di carattere sociale e politico,contro ogni forma di discriminazione,per far valere i diritti e gli interessi delle classi popolari,affermare un punto di vista diverso da quello oggi dominante,che metta al centro le persone,il loro essere sociale e il loro ambiente e non le merci e i profitti.

Per raggiungere questo obiettivo,potere al popolo! riconosce nel conflitto,nella solidarietà e nel mutualismo,nella partecipazione diretta e nel controllo popolare delle istituzioni,nella produzione di arte e cultura,inclusa quella scientifica,gli strumenti più adeguati per promuovere l’emancipazione sociale e l’affermazione di ogni essere vivente.

Le liste di Potere al Popolo sono composte di donne e uomini che lavorano nelle fabbriche, nei servizi e nel settore pubblico, nella scuola e nella formazione, che vivono nel precariato, che sono pensionati.

Tra le nostre fila ci sono solo persone che si alzano la mattina senza santi in paradiso. Non troverete certamente professionisti in cerca di una poltrona, né appartenenti a lobby economiche e finanziarie, né politici riciclati di lungo corso. Non li troverete perché quelli sanno che le nostre
politiche sono antagoniste ai loro interessi.

Il nostro candidato a sindaco, Roberto Gentilini, è un operaio di 45 anni,che si batte per un diritto al lavoro che pare sempre più un privilegio. Come tanti di noi vive a Faenza in cui il PD e la Lega obbediscono solo al mercato, pensano solo alle imprese e dicono ai giovani “provate a diventare imprenditori, fondate una start-up e fate fortuna”.

Noi ci battiamo contro un sistema sociale che sottomette la dignità dei cittadini agli interessi e al potere dei ricchi.

Ci opponiamo allo sfruttamento sempre più brutale nei posti di lavoro, nelle fabbriche e nei servizi, e siamo contro il ricatto del licenziamento prodotto da leggi infami fatte da tutti i governi, contro lo schiavismo reintrodotto sia per gli immigrati che per settori sempre più ampi di lavoratori italiani. Lo vediamo nelle nostre campagne, nei magazzini della logistica, nella selva dei subappalti. Noi pensiamo che anche le amministrazioni possano fare in modo di migliorare le condizioni di lavoro.

Siamo contro la privatizzazione dilagante nei servizi fondamentali come la sanità, i trasporti, i servizi locali. Una privatizzazione che ha fatto peggiorare il servizio pubblico e garantisce le tutele solo ai ricchi. In città sono già troppe le aziende che hanno chiuso i battenti, come Omsa ,La Faenza,Confruit e altre aziende, oltre al consistente ridimensionamento dell’azienda Cisa-Allegion nella quale il nostro candidato Roberto presta attività lavorativa.

Siamo contro l’inquinamento diffuso e determinato dalle industrie, dagli Inceneritori, dalle centrali energetiche a biomassa, finanziate dalla UE, come
produttrici di energia rinnovabile, contro l’agricoltura industriale che ha contribuito a trasformare la Pianura Padana, nel territorio più inquinato d’Europa.
Ci opponiamo a un fisco che penalizza il lavoro dipendente e le piccole attività commerciali e artigianali, sfrutta il lavoro stagionale e incentiva false partite iva, ma che sarà ancora più penalizzante se passasse l’ipotesi della “Flat Tax” proposta dalla Lega. Eppure tutti sanno benissimo che le multinazionali, le banche ed i fondi finanziari continuano tranquillamente ad evadere miliardi e miliardi di euro approfittando delle normative europee. Il problema è che nessuno, né Lega né Pd, hanno il coraggio di contrastarle.

Noi vogliamo:

  • Riaffermare la sovranità popolare e democratica nel nostro paese e nella nostra città,una sovranità sancita dalla Costituzione,oggi privata di legittimità da trattati scritti a Bruxelles e Francoforte che impongono i vincoli dell’austerità.
  • Riaffermare che il popolo,gli sfruttati,i lavoratori,i giovani e i pensionati,devono riprendersi in mano i propri destini,devono poter scegliere democraticamente e collettivamente sulle questioni fondamentali della loro vita -il lavoro,la salute,la casa,l’ambiente – come afferma la nostra Costituzione democratica,oggi privata di legittimità dai trattati dell’austerità europea che nei nostri comuni impongono in maniera più chiara il rispetto dei vincoli di bilancio.
  • Combattere il patriarcato ed ogni oppressione e violenza contro le donne, così come distruggere razzismo e fascismo, vecchi e nuovi, forme di oppressione e violenza contro la società.
  • Vogliamo giustizia sociale e redistribuzione della ricchezza, tassando i ricchi e colpendo davvero gli evasori, mettendo in discussione il sacro principio di tutti i governi secondo cui i profitti vengono prima delle persone. Vogliamo lottare duramente contro la rendita immobiliare, il primo passo per riprenderci la nostra città trasformata in scenografia per turisti dai prezzi inaccessibili.
  • Affermare e rafforzare i diritti del lavoro, il diritto al lavoro vero,contrastando il lavoro nero, cancellando il Jobsact e tutte le leggi che hanno autorizzato il precariato.Proponiamo quindi il ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
  • Colpire il potere del mercato e del profitto con le nazionalizzazioni ed il potere pubblico nell’economia. Serve un massiccio piano di interventi pubblici che spezzi il ricatto tra salute e lavoro, tra lavoro e dignità. In riferimento alla pandemia attuale,cominciata a febbraio,emerge con maggiore chiarezza come gli investimenti debbano essere orientati solo a favore del pubblico. Dobbiamo ricordare che nella regione Emilia Romagna ci sono quasi 500 aziende ospedaliere private,come dobbiamo ricordare che nella provincia di Ravenna risulta che ci sono tre ospedali civili pubblici. In ordine di importanza Ravenna,Lugo e Faenza. Quest’ultimo abbastanza dismesso. A riguardo proponiamo che la Casa della Salute possa essere spostata in un luogo più accessibile ai cittadini.
  • Affermare il sistema pubblico nei servizi sociali e nel welfare, cancellando i devastanti processi di privatizzazione attuati in questi anni.
  • Tutelare il nostro territorio, contro un consumo di suolo, un avvelenamento e una cementificazione spaventosa, in una città piuttosto inquinata. Non siamo d’accordo su quanto deciso dalla Giunta di questo Comune a inizio 2020 sullo sbancamento sproporzionato. In certi luoghi anziché costruire nuove strade e procedere con nuove cementificazioni e nuove costruzioni si potrebbero valorizzare migliaia di unità immobiliari vuote. Proponiamo che si mettano a norma queste abitazioni. Il paradosso è che pur in presenza di tante unità immobiliari non abitate,il costo degli affitti è sempre elevato.
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