Giuseppe Grezzi è uno dei tanti emigranti italiani. Partito ventisettenne da Latronico, in Basilicata, per cercare maggiore fortuna altrove. Il suo altrove oggi si chiama Valencia e nella città mediterranea è diventato Assessore alla Mobilità. Militante di Compromis, una delle formazioni politiche della sinistra dello stato spagnolo, era al porto della sua città d’adozione, per accogliere i 629 migranti della nave Aquarius, giunti finalmente a toccare terra, dopo 9 giorni di una via crucis barbara.
È in questo porto che l’abbiamo incontrato e abbiamo iniziato a chiacchierare, a confrontarci. Gli abbiamo chiesto cosa ne pensasse della posizione assunta dal governo italiano, per bocca del Ministro degli Interni Salvini e per mano del Ministro delle Infrastrutture Toninelli, che ha chiuso i porti della penisola.
Trovate le sue parole e il suo filo del ragionamento nel video che segue. A noi preme sottolineare due cose. Come evidenzia Grezzi, il governo ha fatto qualcosa in più di chiudere i porti. Questa mossa ha significato sbattere la porta in faccia alla speranza di chi attraversa un inferno nella speranza di raggiungere una vita migliore di quella che lascia. E tutto ciò significa rinnegare la propria stessa storia, quella di milioni di italiani che sono emigrati negli ultimi 150 anni e che negli ultimi anni sono tornati a lasciare il Belpaese ad un ritmo sempre più sostenuto ed accelerato. La “colpa” della loro emigrazione non va cercata nei migranti che arrivano, ma nelle politiche messe in atto da trent’anni a questa parte, da governi di ogni colore politico. Sono loro i nostri nemici, sono loro contro cui dobbiamo indirizzare la nostra lotta.