Esattamente quarant’anni fa il compagno Valerio Verbano, studente di
19 anni e militante di Autonomia Operaia, veniva ucciso a Roma per mano
dei fascisti dei NAR. Valerio venne ammazzato davanti agli occhi dei
genitori legati e imbavagliati. Alla barbarie si aggiunse persino
l’infamia di una finta rivendicazione dell’omicidio da parte di un
sedicente Gruppo Proletario Armato Organizzato con l’intento di
depistare le indagini. Ovviamente la verità giudiziaria non è stata
mai attestata nonostante la forza e la costanza della mamma di Valerio,
Carla, ma la verità politica è ben chiara nella mente e nei cuori
delle compagne e dei compagni di Valerio.
Siamo convinti che la resistenza al fascismo si articoli su diversi
fronti, tanti quanti le sembianze sotto le quali questo si traveste.
Allora bisogna difendere, senza arretrare di un passo, la memoria dei
combattenti partigiani che si opposero al fascismo del Ventennio dalle
infamie di una finta contro-storiografia che vorrebbe equiparare i morti
per la liberazione e la giustizia sociale con i repubblichini
collaborazionisti.
Non dimentichiamo allora che quest’anno è caduto un altro
anniversario: i quindici anni del “giorno del ricordo” montato su
quella che i Wu Ming hanno definito una vera e propria “foibologia”
costruita ad arte su falsi storici e retorica reazionaria. La stessa
retorica che vorrebbe equiparare nazismo e comunismo e mettere al bando
i partiti comunisti come Potere al Popolo. Ed non è così strano che a
proporlo sia proprio un fascista di Fratelli d’Italia come Cirielli.
Un altro modo per opporsi al fascismo è smascheralo. Spiegare come
questi soggetti che si auto-definiscono rivoluzionari non sono altro che
il braccio armato di un sistema capitalista nella sua fase più
conservatrice e reazionaria. Valerio Verbano stava redigendo una
contro-inchiesta sull’estremismo romano: documenti sequestrati dalla
polizia nella casa di Valerio, prima scomparsi nei depositi giudiziari e
poi distrutti in seguito alla richiesta di restituzione da parte degli
avvocati della famiglia Verbano.
Per questo, antifascismo significa opporre i propri corpi e le proprie
menti ai fascisti, a chi li alimenta e li difende in ogni spazio che
tentano di occupare, dai quartieri popolari attraverso il razzismo e la
guerra tra poveri alle le facoltà universitarie come nel recente caso
delle azioni che hanno portato all’arresto di tre studenti di Torino i
quali, insieme a molti altri, si sono opposti alle falsità raccontate
dai neo-fascisti del FUAN e all’indifferenza del Rettore.
Potere al Popolo Parigi è al fianco di tutte le antifasciste e tutti
gli antifascisti che ogni giorno con ogni mezzo resistono al fascismo
dilagante e imperante che ci circonda: da quello in divisa e manganello
a quello razzista dei Decreti Sicurezza, da quello dei revisionismi
storici (non ultimo quello di Walter Veltroni: https://bit.ly/328zdHy) a
quello di una informazione di sistema che non dedica un minuto al nuovo
morto di Stato ammazzato nel CPR di Gradisca di Isonzo.
Antifa sempre e ovunque! No pasaran!
Potere al Popolo Parigi