In Italia si aggira liberamente un genocida. Uno di quegli assassini torturatori responsabili della sparizione di 30.000 desaparecidos nell’Argentina della dittatura militare.
Il torturatore che vive e passeggia liberamente per le vie di Messina, in Sicilia, mentre di molte delle sue vittime non si conosce nemmeno il luogo in cui sono stati gettati i corpi, si chiama Carlos Luis Malatto.
CHI È CARLOS MALATTO?
Malatto è stato tenente colonnello del Reggimento 22 della Fanteria di montagna a San Juan. A lui si attribuisce la sparizione di almeno 30 uomini e donne. In Italia è arrivato nel 2011, grazie al passaporto italiano, scappando dal Paese sudamericano. Dopo esser stato a L’Aquila prima e a Genova poi, è ora a Messina, difeso dall’avvocato Sinagra, nome noto per esser stato parte della loggia massonica P2 di Licio Gelli.
COSA CHIEDIAMO?
L’Italia non può rendersi complice di un genocida. Carlos Malatto deve essere consegnato alla giustizia e sottoposto a equo processo. Quello che, purtroppo, non hanno avuto le sue vittime. L’associazione “24 Marzo Onlus” chiede che venga giudicato prima da un tribunale italiano e poi consegnato all’Argentina. Ciò che rimane fondamentale è che Malatto non possa più sottrarsi alla giustizia. È quello che chiedono i familiari delle sue vittime, è quello che chiede anche Estela de Carlotto, volto simbolo delle “Abuelas de Plaza de Mayo”, sempre celebrate, ma non sempre ascoltate.
Come Potere al Popolo ci associamo alla richiesta di giustizia, affinché il nostro Paese non sia complice di criminali genocidi.
Rendere giustizia per il passato significa tracciare una via giusta per il futuro.
Alcune delle vittime di Carlos Malatto i cui familiari, quasi 50 anni dopo quei fatti non si stancano di rivendicare giustizia:
Daniel Rodolfo Russo, montonero, assassinato a 22 anni, nel 1976;
Florentino Arias, operaio grafico, peronista montonero, sequestrado nel 1976;
Angel José Alberto Carvajal, militante del Partido Comunista, assassinato a Chimbas, San Juan, nel 1977;
Marie Anne Erize, modella, di famiglia originaria della Francia e per la quale Malatto è sottoposto a processo in Francia;
Carlos Cámpora, ex rettore della Universidad de San Juan, tra l’altro cugino dell’ex presidente argentino Héctor Cámpora;
Armando Lerouc, militante dei Montoneros, assassinato a San Juan nel novembre 1976, marito di Marta Saroff;
Marta Saroff, sequestrata nel dicembre 1976, moglie di Armando Lerouc.