A leggere le notizie di questi giorni c’è da disperare. Sembra che un vero e proprio “Sistema” abbia messo le mani su Napoli. I primi passi di Manfredi sono stati disastrosi. Giova ricordarli, visto che la stampa cittadina è più che amichevole con il neo-sindaco e con il suo padrino De Luca:
- il Governo Draghi non ha inserito nessun provvedimento per Napoli nella Legge di Bilancio. Eppure Manfredi si era candidato (ed è stato eletto) proprio sulla base di una promessa: quella di avere subito dal Governo 200 milioni di euro oltre i fondi del Recovery. PD e M5S hanno ricattato le cittadine e i cittadini vincolando l’intervento del governo all’elezione di Manfredi e alla fine, come i peggiori truffatori, non hanno neanche mantenuto la parola data;
- la Giunta che ha nominato Manfredi mette di fatto il governo della città nelle mani di De Luca, che prende Capo di Gabinetto, Direttore Generale, due assessorati importanti. Una giunta in cui sono assenti i giovani, l’età media è di 60 anni, vengono fatti assessori amici degli amici, esponenti di Forza Italia e delle fallimentari giunte di Caldoro e Bassolino. Esilarante l’assegnazione della delega all’ambiente al presidente del PD Paolo Mancuso famoso per essere un cacciatore. Ma la cosa peggiore è che Manfredi tiene per sé una decina di deleghe, fra cui quella importantissima alla Cultura (ma come si fa a non avere un assessore alla Cultura nella terza città d’Italia, in una città con questa storia, questa ricchezza e questo bisogno?). Manca al momento anche la delega al Patrimonio (fa pensare che su quello si voglia solo far cassa), alla gestione dell’acqua (a sentire le dichiarazioni si sta pensando di privatizzarla!), figuriamoci quella sulla democrazia partecipativa… Un simile accumulo di deleghe nelle mani del sindaco non si era mai visto prima, ed è estremamente preoccupante. Tante deleghe al sindaco significa affidare tante deleghe alle lobby, perché una sola persona non può progettare, incontrarsi con i cittadini etc, ma può solo mettere le firme a cose che altri hanno già deciso. In altri termini, Manfredi ha deciso di consegnare il governo della città direttamente ad imprenditori senza scrupoli e al presidente della Regione.
- e a proposito di De Luca, è emerso in queste settimane il sistema che ha usato per 30 anni a Salerno per raccogliere voti, l’intreccio terribile fra cooperative, assessorati ed accesso ai fondi. È questo sistema, che ricatta e rende precari i lavoratori, che fa costare di più i servizi e fronte di prestazioni più scadenti, che corrompe la vita pubblica, ad arrivare anche nella nostra città;
Se a questo quadro ci aggiungiamo che le priorità di Manfredi sembrano essere riaprire al traffico il Lungomare Liberato e un modello di mobilità insostenibile basato su più macchine e colate di cemento per mega-parcheggi, o la lotta alla movida e ai giovani che escono la sera, be’ di sicuro c’è da preoccuparsi. Napoli sembra fare mille passi indietro…
Per questo è urgente costruire una opposizione al sistema Manfredi-De Luca. Ma anche al Governo Draghi, che con il suo Piano andrà di fatto ad approfondire le differenze fra chi ha e chi non ha, fra centro e periferie, fra Nord e Sud.
Non si tratta solo di chiedere, una tantum, uno stanziamento di fondi per Napoli in virtù di amicizie ai piani altri… Si tratta di far saltare uno dei criteri che regola l’accesso ai finanziamenti: come quello della “spesa storica”. In sostanza chi ha già speso viene favorito nelle erogazione di fondi: quindi chi ha più asili nido, riceverà più fondi per aprirli, chi – per vari motivi “storici” – non ne ha, non potrà accedere a questi fondi per iniziare a costruirne. Inoltre, nel Piano, i soldi vengono concessi a chi è in grado di mettere in piedi la compartecipazione con i privati: se per caso sui tuoi territori non trovi privati che abbiano la disponibilità o vogliano investire sugli asili nido, be’, ti freghi! E non a caso i soldi dei bandi stanno iniziando andare al Nord o dove esiste più disponibilità dei privati e più “spesa storica”…
Questo annoso problema non lo possono risolvere Manfredi e De Luca, che sono parte del sistema Draghi, della Restaurazione, della discriminazione di classe, ma solo la nostra mobilitazione!
Come Potere al Popolo, l’avevamo promesso: non spariremo il giorno dopo le elezioni. E infatti in queste tre settimane abbiamo continuato a costruire mobilitazioni, a essere per le strade, a lottare insieme alle classi popolari di questa città. In particolare:
- abbiamo portato avanti la lotta vincente di Grazia, lavoratrice molestata dal patron di Napoli Sotterranea (a proposito Manfredi, cosa pensi di fare su Napoli Sotterranea? La vogliamo lasciare ancora in mano ad un evasore fiscale, sfruttatore e acclarato molestatore?);siamo stati ai presidi e alle iniziative di lotta degli operai della Whirlpool, abbiamo presentato a Roma alla Camera dei Deputati il Disegno di Legge contro le delocalizzazioni con il nostro Senatore Matteo Mantero;
- siamo stati a fianco degli Operatori Socio Sanitari al Santobono, e per la difesa della Sanità Pubblica al Don Bosco e al San Gennaro insieme ai cittadini della Terza Municipalità;
- abbiamo organizzato il corteo per l’ambiente di venerdì scorso con i nostri Studenti Autorganizzati Campani;
- abbiamo consegnato le 500 firme raccolte a Napoli EST contro la chiusura del consultorio…
- abbiamo lanciato una petizione per la difesa del Lungomare Liberato e organizzato banchetti e volantinaggi;
- stiamo costruendo insieme alle altre realtà sensibili al tema dell’Acqua e dei Beni Comuni l’appuntamento del 20 novembre;
- abbiamo partecipato al presidio convocato in città contro il vergognoso affossamento del ddl Zan e contro ogni discriminazione omobitransfobica.
E soprattutto abbiamo continuato il processo aggregativo e organizzativo di Potere al Popolo in città!
Siamo infatti coscienti dalla nostra responsabilità: anche se ancora piccolo rispetto ai compiti immani di quest’epoca, Potere al Popolo è il soggetto più grande, più strutturato, più determinato in città. Pensiamo che possa essere il perno di un processo più vasto, e facciamo appello a tutte e tutti i compagni in città a collaborare, a portare la loro esperienza, a costruire con noi la Resistenza.
Nessuno verrà a salvarci: spetta a noi, dopo che tanti sono saliti sul carrozzone di Manfredi e tanti hanno abbandonato, ricostruire dal basso uno spazio di dibattito, di proposta, di opposizione al sistema Manfredi-De Luca. Uno spazio che però può avvalersi già di una buona organizzazione, di centinaia di militanti e di una decina di eletti!
Da questo punto di vista, abbiamo tenuto, domenica 17 e giovedì 28, due assemblee plenarie cittadine che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone. In queste assemblee le iscritte e gli iscritti di Potere al Popolo Napoli hanno deciso:
- di istituire un Coordinamento cittadino. Abbiamo infatti bisogno di un luogo di decisione rapida che possa uscire sui temi del giorno, che possa tenere tutti gli iscritti informati, che possa organizzare il nostro ricco calendario senza che nessuno perda passaggi. Al Coordinamento parteciperanno delegati dei gruppi territoriali, i nostri eletti cittadini, addetti alla comunicazione interna ed esterna, alcuni coordinatori nazionali di Potere al Popolo;
- di fissare l’assemblea di Potere al Popolo plenaria ogni due settimane, aperta a tutti gli iscritti. Comunicata in anticipo e con un chiaro ordine del giorno. In questo modo, l’Assemblea territoriale potrà consentire la massima partecipazione, fare dibattito politico, formare i militanti, verificare passo dopo passo il lavoro del Coordinamento;
- di fissare le assemblee dei diversi gruppi territoriali ogni due settimane, in modo tale da far crescere il lavoro nelle diverse municipalità di Napoli e costruire un progetto sempre più radicato, a partire da un contatto reale con le classi popolari;
- di istituire una autotassazione delle militanti e dei militanti per costruire struttura permanente. Per riuscire a rompere la “bolla” mediatica, aprire nuove Case del Popolo, dare una strutturazione più professionale al nostro progetto, abbiamo bisogno di fondi. Ferme restando le iniziative come feste, cene, merchandising e i contributi una tantum, abbiamo bisogno di raccogliere, ogni mese, le quote dei nostri iscritti. Anche un piccolo contributo di 5 euro può essere utile a rafforzare il nostro progetto in città.
Infine, Potere al Popolo ha lanciato, a livello nazionale, la sua nuova campagna di tesseramento!
Da settembre 2021 è possibile aderire al progetto, con soli 15 euro all’anno, e permettere di avviare un percorso diverso in questo paese. Ora, finita la campagna elettorale, abbiamo individuato come prioritario coinvolgere nel tesseramento tutte le persone che si sono avvicinate, che si sono candidate, che ci hanno sostenuto. Ricordiamo che tesserarsi dà la possibilità non solo di partecipare alle assemblee e decidere insieme, o di essere informati in tempo reale su tutte le attività, ma anche di accedere alla piattaforma online di Potere al Popolo e partecipare alla prossima assemblea nazionale dell’Organizzazione, che si terrà a marzo e lancerà il percorso verso le politiche del 2023.
Insomma, l’alternativa al Sistema e alla Restaurazione c’è, la via è tracciata si tratta solo di camminarci in tante e tanti, sempre più decisi!
@poterealpopolonapoli