Il 6 febbraio un terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter ha squassato la terra: tra Turchia, Kurdistan e Siria già si contano più di 20mila morti, decine di migliaia di feriti, centinaia di migliaia di sfollati. E, come se non bastasse, il sisma ha colpito in un periodo dell’anno in cui le temperature sono assai rigide e centimetri di neve cadono ogni giorno: chi si è salvato dalle scosse e dai crolli di palazzoni e interi quartieri rischia ora di morire di freddo.
Eventi naturali come i terremoti diventano catastrofi non per sfortuna, ma a causa dell’azione dell’uomo. La Turchia, che oggi paga il tributo più alto in termini di vite umane, è l’esempio di un modello fondato sul mattone come motore dell’economia, in cui la speculazione edilizia è stato il cemento che ha permesso di compattare i palazzinari al regime di Erdogan, che su di loro conta per il proprio consenso politico.
Di fronte a questa tragedia, non possiamo limitarci alle analisi, né rimanere con le mani in mano.
Soprattutto per noi di Potere al Popolo, che abbiamo nel dna mutualismo e costruzione di legami di solidarietà queste alternative non sono un’opzione praticabile.
DONA ORA PER AIUTARE LE POPOLAZIONI TURCHE, KURDE, SIRIANE:
Come comunità di Potere al Popolo raccoglieremo donazioni dall’Italia per far giungere un aiuto concreto nelle zone terremotate nel più breve tempo possibile (IBAN IT70Y0501803200000016675845, causale: Solidarietà terremotati). Il sostegno è assolutamente necessario, ma soprattutto urgente. I fondi raccolti saranno inviati alla Mezzaluna Rossa Kurdistan, da sempre impegnata nella regione e che in queste ore sta svolgendo una funzione essenziale di assistenza alla popolazione colpita dalla tragedia.
Contemporaneamente crediamo serve l’impegno di tutte e tutti affinché vengano rimosse le cause che oggi impediscono agli aiuti internazionali di raggiungere senza intoppi le zone in cui il sisma ha sparso morte e distruzione:
- Vanno eliminate le sanzioni che colpiscono la Siria e che oggi rendono assai più difficoltoso l’invio di aiuti destinati alle popolazioni sofferenti. Il Governo italiano dovrebbe giocare un ruolo di apripista, perché se le sanzioni colpiscono le popolazioni – soprattutto le fasce più deboli – già in tempi normali, in tempi eccezionali diventano strumento ancor più inumano e fattore di ulteriore morte;
- Gli aiuti devono arrivare a tutte le popolazioni bisognose, senza alcuna distinzione né odiosa discriminazione. Non esistono “terremotati” di serie A e B. Le popolazioni turche, kurde e siriane hanno uguale diritto a qualunque possibile forma di sostegno;
- Le istituzioni internazionali devono allargare i cordoni della borsa, in primo luogo evitando di ripetere gli scempi commessi in Nepal nel 2015, quando il FMI rifiutò di alleviare il peso del debito pubblico di un Paese devastato dal terremoto, giustificandosi con regolamenti interni che non permettevano questo tipo di iniziativa. Non esiste nessuna regola che valga la pena di essere rispettata se si trasforma in un cappio al collo di popolazioni bisognose di sostegno.
Infine, sabato 11 febbraio alle 14:30 saremo in piazza dell’Esquilino a Roma anche per esprimere vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma, insieme a chi rivendica un nuovo processo di pace che metta fine alla guerra che da troppo tempo infuria nella regione.
Guerra che non si è fermata nemmeno col terremoto, considerato che meno di 24 ore dopo le forze armate di Ankara colpivano nuovamente il territorio della Siria del Nord.
La solidarietà e la fratellanza sono la carezza dei popoli!
PER DONARE:
IBAN: IT70Y0501803200000016675845
Intestato a: Potere al Popolo!
Banca: BANCA POPOLARE ETICA
Filiale: ROMA, VIA PARIGI, 17 00185 ROMA
Causale: Solidarietà terremotati