Martedì 23 giugno ore 9:30 presidio promosso da Potere al Popolo e Unione Sindacale di Base.
Ci vediamo a Piazza Trieste e Trento presso il “Castello Aragonese” – Aversa ( CE)
Contro il licenziamento di Giuliano, ingiustamente cacciato perché ha alzato la testa!
Giuliano lavorava in una delle tante ditte di Arzano (a Nord di Napoli), la Klevers Italiana, una fabbrica che produce isolamenti termici e acustici. Ha iniziato con un’agenzia interinale; poi il tempo determinato; infine, nel 2015, l’assunzione che pareva definitiva.
Come in altre aziende, anche alla Klevers, Giuliano e altri lavoratori iniziano a farsi qualche domanda (invece che “lavorare e zitti”, come nei sogni più segreti di ogni titolare). Ci si chiede se ci sia corrispondenza tra ciò che si fa e ciò che il contratto prevede, se sia possibile un aumento di stipendio, se le misure di sicurezza siano sufficienti, se non sia il caso di organizzarsi con un sindacato.
Giuliano non solo si pone queste domande – che sono le stesse di tutti noi, ma inizia a cercare di migliorare la vita dei lavoratori alla Klevers.
Non è un caso: Giuliano è uno dei coordinatori nazionali di Potere al Popolo e per anni si è occupato dei diritti dei lavoratori nella Camera Popolare del Lavoro dell’Ex-OPG Je so’ Pazzo (uno spazio sociale di Napoli). Come tanti di noi, Giuliano è abituato a non farsi mettere i piedi in testa, e quando pensa che una cosa non sia giusta non si volta dall’altro lato.
Giuliano inizia a pensare che sia il caso, per avere maggior forza, di iscriversi all’USB, che lo designa come RSA (Rappresentante Sindacale Aziendale). La Klevers reagisce a muso duro, non riconoscendo la nomina. Anche qui, non è un caso. L’azienda non vede di buon occhio chi, semplicemente, tenta di difendere i diritti di tutti i colleghi; chi “osa” sfidare l’autorità del proprietario.
La Klevers pensa di eliminare alla radice il problema: così nel maggio 2019 licenzia Giuliano. Per farlo, usa la scusa sempre valida di un “calo di fatturato” e Giuliano è fuori dai piedi. Almeno così credono.
Perché Giuliano non è solo e questo forse la Klevers non lo aveva capito. In tutt’Italia sboccia la solidarietà di chi denuncia il licenziamento di Giuliano; USB e Potere al Popolo si mobilitano: se toccano uno, toccano tutti! Un corteo (pieno anche di tanti lavoratori di altre aziende) attraversa Arzano, la stampa dà ampio spazio alla vicenda.
E ora?
La vicenda di Giuliano, dalle strade, dai cancelli della fabbrica e dai giornali, entra nel vivo anche nelle aule del Tribunale.
Martedì 23 giugno, alle ore 9.30, andiamo numerosi al Tribunale di Aversa: Giuliano è tutt’ora licenziato e le modifiche alle leggi sul lavoro fatte dagli ultimi governi (in primis il Jobs Act di Renzi del 2015) complicano la possibilità che possa esser reintegrato sul posto di lavoro.
Bisogna perciò continuare a raccontare la storia di Giuliano, che è storia di tanti, e fare del processo un’occasione di riscatto per tutti noi che la mattina andiamo a lavorare in posti di lavoro dove è diventato rischioso anche solo osare parlare! Una situazione resa ancora più grave dalla crisi scaturita dall’emergenza Covid-19, per la quale tutti noi, lavoratori e disoccupati, rischiamo di essere sottoposti a forme di ricatto e sfruttamento ancora più aspre e insopportabili.
Quante e quanti hanno già visto i loro diritti compressi o negati a causa della pandemia?
Quante e quanti hanno visto i loro salari decurtati?
Quante e quanti hanno perso il lavoro?
Per questo, per Giuliano e per sostenere i diritti di tutte le lavoratrici e i lavoratori, andiamo a sostenere Giuliano numerosi e a testa alta!