La commissione capigruppo ha preso in esame il dispositivo, proposto dal sindaco come documento di sintesi tra varie posizioni politiche, che vieterà l’accattonaggio in città. Non solo l’accattonaggio molesto effettuato con modalità tali “da arrecare pregiudizio alla circolazione delle persone” ma anche la semplice richiesta di elemosina praticamente ovunque, non solo in alcuni luoghi già previsti da regolamento, prevedendo per la violazione sanzioni amministrative.
Oltre a porre in evidenza l’assurdità della sanzione amministrativa a chi chiede l’elemosina, esprimo contrarietà e disappunto verso un provvedimento che conferma la deriva ormai inarrestabile del PD, dell’intero centrosinistra, la sua irreversibile mutazione genetica che porta i suoi rappresentanti a inseguire gli umori predominanti, adeguatamente alimentati, piuttosto che rimanere coerenti ai loro enunciati e non sempre praticati valori.
Lo stesso utilizzo della parola accattonaggio al posto di elemosina ha il suo peso nel nascondere quella che è ormai a tutti gli effetti una guerra dichiarata alla solidarietà spontanea non istituzionalizzata, non di sistema.
Per i colleghi e le colleghe della commissione, la sicurezza coinciderebbe anche con una qualche forma di “decoro” delle nostre città, la quale si traduce nei fatti nel togliere da sotto lo sguardo di noi, persone benestanti, coloro che non siamo capaci di integrare nel tessuto sociale, lavorativo, economico.
ll tutto accompagnato dalla retorica della lotta al racket dell’accattonaggio, senza che si citino dati o eventuali studi sul fenomeno in città o riferimenti forniti dalle forze dell’ordine. Del resto, persino il disneyano commissario Basettoni capirebbe che la lotta al racket non la si fa colpendo le vittime del racket ma i mandanti.
Il tempismo con cui il sindaco ha fatto coincidere la discussione della norma che sta tanto a cuore alle destre di minoranza e di maggioranza con la discussione sul bilancio, con evidente captatio benevolentiae, rende ancora più palese la disumanizzazione della politica, ormai avvezza solo a racimolare consensi per la prossima imminente conta di voti.
La lotta alla povertà richiede coraggio, anche il coraggio di rendersi impopolari. Per la lotta ai poveri è sufficiente un po’ di vigliaccheria e quella, chi più chi meno, l’abbiamo tutti al bisogno.
Contrasterò in ogni luogo, con ogni mezzo pacifico, con tutte le mie forze, con le persone che insieme a me ancora credono che un’altra politica sia possibile, questa ultima dimostrazione di resa incondizionata del centrosinistra alle destre populiste e al neoliberismo, unico vero responsabile dell’impoverimento della società.