di Potere al Popolo – Firenze
I dati dell’Azienda sanitaria regionale (Ars) Toscana non lasciano dubbi: il sistema sanitario è in pericoloso sovraccarico. Nonostante il bavaglio messo ai lavoratori che hanno osato criticare la gestione dei dirigenti Asl e dell’Assessorato regionale – e i provvedimenti disciplinari già avviati nei confronti di alcuni di loro – il dato che ormai sta trapelando è che i posti-letto destinati ai pazienti Covid stanno finendo. In molti ospedali toscani (Lucca, Empoli, Livorno, Prato) le terapie intensive sono al completo.
Ieri #Repubblica riportava, basandosi sui dati dell’Ars, 4 posti di terapia intensiva nella Asl Toscana Centro. I pazienti che non trovano posto negli ospedali con posti esauriti vengono inviati a Careggi o a Cisanello, Pisa. Ma anche qui Paolo Malacarne, uno dei pochi primari che ha avuto il coraggio di parlare, ha denunciato l’assenza di posti in terapia intensiva e subintensiva, nonostante i primari che hanno affrontato la prima ondata, già a maggio avessero predisposto un piano per l’aumento progressivo dei posti in t.i. La situazione era ampiamente prevedibile ed evitabile, ma né il sistema di tracciamento è stato adeguatamente rafforzato, né si è riusciti ad aumentare il personale a disposizione degli ospedali per gestire il nuovo afflusso di pazienti covid.
Ora non c’è più tempo: serve un lockdown almeno regionale, per prendere tempo, che investa necessariamente anche e soprattutto il sistema produttivo, perché è lì, nelle aziende, nel tragitto casa lavoro, che si continua ad andare avanti come se niente fosse. Garantendo a tutti i lavoratori e le lavoratrici la garanzia del reddito, finanziato con una tassa sulla ricchezza dei super ricchi. E nel frattempo fare quello che in questi 8 mesi non si è voluto fare: applicare il piano Crisanti, cioè mettere il paese in condizione di tracciare, isolare e trattare, tenendo il virus sotto controllo. E lavorare sui trasporti e sul recupero di nuove aule e insegnanti per consentire un vero rientro a scuola.
La sindaca di Empoli Brenda Barnini ha avuto quantomeno l’onestà di dirlo: #Giani deve proclamare la zona rossa, perché i dati che ci collocano in zona gialla sono del 25 ottobre. Ma il coraggioso governatore della Toscana non vuole prendersi la responsabilità di agire: aspetterà il ministero, mentre afferma che i sindaci possono loro stessi attivare delle zone rosse localizzate tramite ordinanza (!). Scarica la responsabilità in alto e in basso, come se la sanità non fosse materia, ahinoi, di competenza regionale.
Pretendiamo:
- il blocco delle attività produttive non essenziali il Toscana;
- la garanzia immediata del reddito per tutt* i/le lavoratori/trici delle attività sospese, da finanziare con una tassa sulla ricchezza dei super-ricchi;
- attuazione immediata del piano Crisanti per ottenere un sistema di tracciamento serio ed efficace;
- accelerazione dei concorsi, #assunzioni rapide e immediate a tempo indeterminato nel sistema sanitario, utilizzo e requisizione – ove necessaria – del personale e della strumentazione delle cliniche private;
- l’istituzione di Covid residence per positivi in isolamento e personale sanitario, per evitare i focolai domestici, anche, se fosse necessario, requisendo strutture ricettive attualmente inutilizzate;
- tamponi gratuiti per chi ha la prescrizione medica in tutti i laboratori privati: non è possibile pagare da 70 euro in su per ottenere una diagnosi;
- investimento in scuole (aule e insegnanti) e trasporti (mezzi) per spacchettare le classi e consentire un vero distanziamento sui mezzi pubblici, anche requisendo – ove necessario – i mezzi delle compagnie private