Dall’iniziativa “Fermare la guerra in casa” del 14 dicembre al Circolo Agorà, rilanciamo la nostra partecipazione alla mobilitazione No Base di Martedì 17 alle h.15 al Consiglio della Regione Toscana a Firenze, in Via Cavour 2.
Dal 27 gennaio scorso, insieme al Movimento No Base, abbiamo lanciato la petizione per chiedere le dimissioni di Lorenzo Bani dal ruolo di presidente dell’ente parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
Insieme al Movimento Martedì 17 Dicembre consegneremo finalmente le 8000 firme raccolte per le dimissioni di Bani. Ci troveremo sotto la sede della regione Toscana in via Cavour, alle ore 15, chiedendo anche lo stop ai lavori del lotto 1 al CISAM e la trasparenza su tutta la documentazione relativa alla base.
Bani non può essere la persona responsabile dell’amministrazione di un parco protetto dal momento in cui proprio lui, insieme al ministro della difesa Guerini (PD) nel governo Draghi e al presidente della Regione Eugenio Giani, ha dato il via libera per la costruzione della stessa all’interno del Parco.
Ora, la realtà che ci si pone di fronte nel nostro paese è quello di una preparazione alla guerra: nella prossima manovra finanziaria risulta evidente quanto il governo Meloni sia allineato con le indicazioni di Mark Rutte che pochi giorni fa ha invitato i paesi NATO a “cambiare mentalità”, a prepararsi a una guerra investendo più del 2% del PIL, dichiarando esplicitamente come questi soldi vadano sottratti al welfare.
La destra fascista del nostro paese è ben pronta a questo, basti guardare ai tagli dei fondi che ha previsto per i settori dell’istruzione, della sanità e dell’università.
In un sistema occidentale in crisi, che non trova nessun modo per riprodursi se non la guerra, nel nostro paese abbiamo un unico partito, che avanza verso la guerra, e che con metodi comunicativi diversi (il pugno duro della destra e le posizioni inconsistenti e spesso discordanti della sinistra) impone ai cittadini sempre meno servizi pubblici, salari da fame, e cementificazione selvaggia dei territori, mentre all’estero causa morte inviando armi in Ucraina e (nonostante le bugie di Tajani) in Israele.
Nel frattempo, nel totale silenzio delle opposizioni, la destra si prepara a promulgare la legge più repressiva che il nostro paese abbia mai avuto nella storia repubblicana, proprio per andare a sedare il possibile dissenso che ci sarà tra quelle fasce di popolazione che verranno colpite maggiormente dalla politica guerrafondaia del nostro paese, e cioè tra gli altri i lavoratori e chi si batte per il diritto alla casa.
Al netto delle continue bugie di Bani, la base andrà a consumare altro suolo, per di più all’interno di un parco protetto, il che significa danneggiamento anche di flora e fauna.
Con la consegna di questa petizione non vogliamo solo le dimissioni di Bani, che rappresenta la punta dell’iceberg di una classe dirigente che ci portano alla guerra.
Il problema sono gli interessi che la destra così come il centrosinistra mettono davanti alla vita delle persone che governano. Noi vogliamo creare un’alternativa a questo sistema anche nella regione Toscana, partendo dal dire no alla costruzione di una base militare, né in un parco protetto né altrove; non vogliamo ulteriori basi che ci espongano al rischio di un’escalation anche nei nostri territori, e non vogliamo a maggior ragione che i soldi per la costruzione di questa base vengano tolti alle spese per affrontare i bisogni sociali delle classi popolari.
Potere al Popolo Toscana