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[TORINO] SCUOLA: EDUCAZIONE SESSUALE SI’, CATTOLICA NO.

Questa mattina, 09 aprile, come Potere al Popolo siamo tornati a contestare la scelta del Dirigente Scolastico della scuola media Nigra, Maurizio Tomeo, di affidare a un ente di matrice cattolica un percorso di educazione sessuale e affettiva per le classi.

Questa vicenda sembrava finita per il meglio qualche settimana fa: grazie a diverse manifestazioni di dissenso da parte di alcuni genitori di alunni della Scuola, Teen star ─l’ente vicino a Comunione e Liberazione e ai movimenti Pro Vita che dovrebbe gestire questo percorso─ aveva deciso di farsi da parte e interrompere i corsi.

Già allora, Potere al Popolo si era unita alla protesta dei genitori dell’istituto Nigra. I motivi delle loro contrarietà ci erano sembrati totalmente condivisibili: le scuole devono essere un luogo di laicità, che rispetti le sensibilità (non solo confessionali) di tutte e tutti. Nel nostro Paese c’è un disperato bisogno di un’educazione affettiva e sessuale, e non è certamente con un percorso che difende la sessualità solo all’interno del matrimonio e della famiglia, con una rappresentazione binaria dei generi, sponsorizzato in Italia da varie realtà anti-abortiste, che raggiungeremo questo obiettivo.

Tutto è bene quel che finisce bene, dunque?

A quanto pare no: dopo questo primo scontro il DS Tomeo e il suo Collegio dei Docenti è ripartito all’attacco chiudendo gli spazi di confronto con i genitori e riproponendo senza alcuna vergogna gli stessi identici percorsi di “diseducazione sessuale” in salsa religiosa della Teen Star.

Oggi anche attraverso l’affissione di manifesti e uno striscione abbiamo voluto ribadire che in una scuola pubblica e laica non è accettabile che un tema così delicato sia affidato ad un’associazione di stampo confessionale. Temi fondamentali come la scoperta consapevole de proprio corpo, l’uso dei metodi contraccettivi, il diritto all’aborto, genere e orientamento sessuale, le tematiche LBGTQIA+ non possono essere delegati a un ente che attraverso vagheggiamenti pseudo-scientifici cerca di introdurre una visione confessionale e retrograda anche nell’educazione sessuale dei più giovani.

Pretendiamo dunque, ancora una volta, il ritiro dei corsi della Teen Star e denunciamo la scelta del Dirigente Scolastico di riaffidare i corsi di educazione sessuale a tale ente, nonostante le opposizioni di genitori e organizzazioni impegnate sul tema della laicità.

Da parte nostra continueremo a essere un presidio a favore di un’educazione sessuale laica, consapevole e accogliente, contro ogni possibile attacco all’autodeterminazione dei nostri corpi, contro la violenza maschile e la cultura dello stupro, così come contro qualsiasi forma di prevaricazione e cancellazione delle nostre sessualità.

L’educazione sessuale non può esser affidata a chi è impegnato a introdurre una visione confessionale nelle aule: vogliamo Teen Star fuori dall’istituto Nigra e dalla scuola laica.

L’antefatto

Come reagireste davanti ad un programma di educazione sessuale “a matrice cattolica” nelle scuole delle vostre figlie e dei vostri figli?

All’Istituto Nigra di Torino alcuni genitori sono rimasti increduli dinanzi alla proposta di un corso di educazione sessuale che si basa su proposte di castità e sulla “Teologia del corpo” di Giovanni Paolo II. È il programma Teen Star, ideato dalla suora missionaria Hanna Klaus, sponsorizzato in Italia da varie realtà anti-abortiste e che collabora dal 2010 con l’Università Cattolica di Milano.

Alle proteste dei genitori il Dirigente Scolastico Maurizio Tomeo ha risposto giustificando la collaborazione con associazioni esterne con la mancanza di risorse interne adeguate, anche se la scelta di un’associazione con una matrice religiosa così forte, sostengono i genitori, non può essere considerata una scelta neutra.

Dal sito dell’associazione non è possibile risalire ai contenuti delle lezioni, né le dirigenti nazionali e regionali hanno ritenuto di rispondere alle domande di alcuni giornali in merito ai contenuti. Da quanto si apprende dal sito, il programma si basa sul metodo Ogino Knaus che “insegna” ad astenersi dai rapporti sessuali duranti i giorni fertili del ciclo.

È facile dedurre che difficilmente le lezioni si potranno concentrare su una scoperta consapevole del proprio corpo, sulla conoscenza e l’utilizzo consapevole dei metodi contraccettivi, tanto meno sull’aborto e il diritto che lo regola.

Non possiamo che essere solidali con i genitori che hanno deciso di mostrare il proprio disappunto dinanzi ad una tale proposta per le proprie figlie e i propri figli.

Crediamo che l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole sia fondamentale per il raggiungimento di obiettivi chiari: un reale benessere per tutte e tutti, una chiara consapevolezza e conoscenza del proprio corpo, una idea di relazione affettiva e sessuale dalla quale sono esclusi violenza, sopraffazione e controllo del corpo altrui, l’autodeterminazione delle vite di ognuno.

Riteniamo che questi elementi dell’educazione sessuale siano centrali per incidere in una società ancora fortemente patriarcale, dove stupri e femminicidi sono sintomo strutturale e non un problema da gestire in maniera emergenziale.

Il governo attuale non perde tempo per ostacolare il diritto all’autodeterminazione dei nostri corpi: dalla Ministra Roccella, che ha definito l’aborto come “il lato oscuro della maternità”, ai continui finanziamenti della Regione Piemonte alle associazioni anti-abortiste, è sempre più evidente che tocca a noi contrastare ogni tentativo di indottrinamento che minacci l’autodeterminazione delle nostre vite.

Non ultima ricordiamo la proposta di “Educazione alle relazioni” del Ministro all’Istruzione Valditara che vede nella violenza maschile contro le donne un’anomalia da trattare in maniera emergenziale anziché il risultato di una società strutturalmente patriarcale. Così si spiega l’assurda idea di affidarne la risoluzione a influencer piuttosto che investire su figure che, dai consultori ai centri antiviolenza, vivono ogni giorno la complessità del fenomeno, per altro in condizioni lavorative precarie, tra tagli e mancati finanziamenti.

Gli attacchi portati avanti dall’attuale governo di destra trovano terreno fertile sulle decennali politiche di taglio alla sanità pubblica e di attacco al diritto all’aborto, di precarizzazione e smantellamento dei diritti del mondo del lavoro, soprattutto di quello femminile, di disuguaglianze sempre crescenti, alimentate dalle politiche di tutti i governi che si sono succeduti.

E’ sempre più evidente che tocca a noi contrastare ogni tentativo di indottrinamento che minacci l’autodeterminazione delle nostre vite, per questo sosteniamo le azioni di tutte e tutti coloro che prendono parola e non lasciano che le cose accadano.

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