Contro università-impresa e retorica delle start up
Giovedì 5 aprile inizia al Campus Einaudi il corso di formazione all’imprenditorialità “Diventare imprenditori” dell’Università di Torino. Leggiamo sulla convocazione: “L’Unione Europea individua l’imprenditorialità fra le ‘competenze chiave’ che i paesi membri sono chiamati a considerare in ogni fase dei percorsi di istruzione e formazione. L’ateneo riconosce la necessità di contribuire a formare nuovi imprenditori e a diffondere la cultura di impresa”.
L’università e l’intero mondo della formazione (pensiamo all’alternanza scuola-lavoro) sono sempre più piegati agli interessi delle imprese e a un’aziendalizzazione che tocca ogni ambito, dalle materie d’insegnamento agli obiettivi formativi. L’università non è intesa come un luogo di formazione di pensiero critico sulla società ma luogo di produzione d’imprenditori e di diffusione di cultura d’impresa.
Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), assegnato dallo Stato italiano alle università, ha subito pesantissimi tagli. Questo ha comportato: diminuzione della qualità della formazione universitaria; competizione tra gli atenei per accaparrarsi fondi pubblici e privati con conseguente creazione di atenei di serie A e B; aumento delle tasse e diminuzione degli iscritti.
A noi giovani e studenti viene costantemente raccontato che, se siamo o saremo disoccupati o precari o migranti, non è a causa dei vincoli di bilancio e delle politiche di austerità dei nostri governi e della UE ma perché siamo poco competitivi e flessibili. In poche parole non riusciamo ad essere sufficientemente “imprenditori di noi stessi”. Siamo incoraggiati quindi a costruire la nostra impresa per risolvere i nostri problemi, quando sappiamo che le tanto decantate start-up falliscono nella grande maggioranza dei casi.
Come Potere al Popolo rivendichiamo un’idea diversa di università e società che mettano al centro non la competizione e l’interesse privato ma il pubblico e gli interessi e le prospettive dei lavoratori, dei precari, degli studenti.
Costruiamo l’alternativa sociale, ridiamo Potere al Popolo!