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[TORINO] GIÙ LE MANI DAL MEISINO! LA PROTESTA AMBIENTALISTA CONTRO IL PROGETTO COMUNALE DEL “PARCO DELLO SPORT E DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE”

salviamo il meisino

Il Comune è ormai più che determinato a portare avanti l’iter per rendere esecutivo il progetto del “Parco dello sport e dell’educazione ambientale”. Un progetto, del quale tanto si parla dall’estate scorsa, che consiste nella costruzione, all’interno del parco del Meisino, di palestre per arrampicata a cielo aperto, di piste di biathlon, pump track, sci nordico e altre discipline. Il tutto finanziato attraverso 11 milioni di euro provenienti dai fondi per l’inclusione del PNRR.

Fin dalla sua presentazione l’anno scorso, il progetto ha subito incontrato la ferma opposizione di cittadini, comitati di quartiere e associazioni -nonché della Consulta Comunale per l’Ambiente e il Verde- che si sono subito mobilitati per difendere il Meisino. Tale progetto, infatti, nonostante sia stato definito dal Comune “green” perché realizzato senza consumo di suolo e con strutture smontabili, non contempla assolutamente l’impatto che tali strutture possono avere sulla preziosa biodiversità del parco, che per la sua unicità è ritenuto una delle più interessanti aree naturalistiche urbane d’Europa per la conservazione dell’avifauna e classificato come Zona di protezione speciale ai sensi della direttiva Ue sulla tutela degli habitat. Oltre alle strutture sportive in sé, inoltre, il Comune non contempla neanche l’impatto che può scaturire dai parcheggi e dai punti di accesso adibiti a tale opera, che contribuirebbero a turbare il delicato equilibrio del parco.

Un’ulteriore problematica sollevata dai cittadini, è caratterizzata dal problema delle manutenzioni. Infatti, i fondi del PNRR sono inerenti alla realizzazione del Parco dello sport, non alla sua futura manutenzione, e visto lo stato in cui versano i parchi e le aree pubbliche affidate alle cure del Comune (vedasi Pellerina, lungo Po e lungo Dora), la preoccupazione che le strutture siano lasciate lì a marcire, o che possano essere privatizzate, è tutt’altro che infondata.

Negli scorsi mesi, i cittadini e le associazioni che si sono mobilitati a difesa del parco, riuniti nel comitato “Salviamo il parco del Meisino”, hanno lanciato una petizione per fermare questo scellerato progetto.

Ancora una volta assistiamo all’ipocrisia della giunta Lo Russo che, attraverso una facciata di “inclusione” e “sostenibilità”non si fa scrupoli a calpestare l’ambiente per costruire un modello di città-parco giochi. Una città con un abito giovane e alla moda, magari allo scopo di attrarre studenti, rigorosamente ricchi (alla faccia dell’inclusione) nei diversi studentati di lusso che verrano costruiti a Torino nord e che faranno lievitare il costo della vita e degli affitti nelle periferie, per la gioia degli speculatori immobiliari.

Per concludere, non ci sorprende che la presenza, all’interno della giunta, di un partito che fa “Ecologista” di cognome, non abbia alcun ruolo rispetto alla tutela dell’ambiente in una delle città più inquinate d’Europa.

Portiamo la nostra solidarietà ai cittadini che difendono il Meisino e l’ambiente.

Ora come non mai è necessario mobilitarsi per costruire un modello di città diverso, che metta l’ambiente e il benessere della collettività al primo posto!

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