Il motivo è che dal mese di giugno dalla scuola d’italiano della Casa del Popolo Estella è nato uno sportello per l’assistenza all’iscrizione ai CPIA. I CPIA sono le scuole pubbliche per adulti, frequentate soprattutto (ma non solo) da stranieri che prendono la terza media o una certificazione linguistica, ad esempio per ottenere alcune tipologie di pds o come requisito per la cittadinanza.
Come ogni nostra attività di mutualismo anche questo sportello per il diritto allo studio non è semplicemente un modo per aiutare gli altri. Fare questo sportello ci sta permettendo di fare inchiesta sulle disfunzioni e le mancanze nei CPIA e sulle forme di razzismo istituzionale che si annidano nel sistema di istruzione italiano. Non solo, ci sta permettendo di far emergere dal confronto diretto con alle persone che si rivolgono allo sportello, le rivendicazioni giuste e necessarie per cambiare le cose in questo ambito. Infine, questa attività di mutualismo ci sta permettendo di fare “scuola” a noi stessi, insegnandoci come funziona concretamente il sistema di istruzione per adulti e da quali contraddizioni è attraversato; come vengono stanziati i fondi e chi sono i responsabili del loro utilizzo; ecc…
Tanto noi che le persone che si sono rivolte allo sportello ne stiamo uscendo così più “forti”. Non solo nell’aver acquisito competenze e informazioni, ma nell’esser in grado di socializzare a nostra volta ad altri le informazioni necessarie per tentare di far valere il proprio diritto a studiare. Ogni persona che viene allo sportello può trovare le risposte che gli servono ma diventare a sua volta un megafono per tutti gli altri che devono conoscere gli strumenti per far valere i propri diritti.
Ad esempio il diritto ad iscriversi. E su questo torniamo così al CPIA 1 e al presidio. Il CPIA 1 di Torino a tutt’oggi non ha aperto la possibilità di iscriversi contravvenendo a uno nota ministeriale che indica il periodo in cui i CPIA devono raccogliere le iscrizioni e la possibilità che siano fatte anche online. I tanti che si sono rivolti al nostro sportello e i tantissimi che si vogliono iscrivere autonomamente si sono così ritrovati la “porta chiusa”. La cosa ha dato vita anche a una lettera da parte del “servizio antidiscriminazione” dell’ASGI a seguito di una segnalazione in merito a questa particolare mancanza. Il presidio è stata l’ennesima occasione per muovere le acque. Abbiamo avuto così l’occasione per confrontarci con studenti, insegnanti e responsabili amministrativi denunciando la situazione. È accorsa anche il Dirigente Scolastico con cui abbiamo così avuto l’occasione di confrontarci e scontrarci.
Al termine del presidio abbiamo ottenuto la promessa di un appuntamento in cui avremmo potuto effettuare le iscrizioni per tutti quelli che sono venuti al nostro sportello. Questo ci fa capire che smuovere le acque serve a qualcosa e probabilmente permetterà a tanti di vedersi garantito l’accesso al CPIA. Ci dice che aprire sportelli di assistenza e mutualismo, provare a costruire momenti collettivi con i futuri studenti, raccogliere e dare visibilità ad istanze e bisogni è una strada che porta i suoi risultati. In questo senso speriamo che molti possano essere gli sportelli e le realtà che possano raccogliere e connettere i bisogni nel proprio territorio e così moltiplicare le crepe da più lati per allargare il diritto all’accesso ai CPIA. Diciamo questo pur avendo chiaro che Il lavoro degli sportelli e delle realtà che agiscono sul territorio è fondamentale ma le persone hanno il diritto di essere accolte con professionalità e rispetto dalle istituzioni pubbliche non solo attraverso la mediazione di realtà che agiscono il tutoraggio su di loro.
Per tale motivo il punto a cui siamo ovviamente non è abbastanza. Per questo abbiamo chiesto l’apertura immediata delle procedure di iscrizione (online e in presenza) per tutte e tutti, come previsto dalla normativa, e chiediamo sia inserita nei siti una trasparente comunicazione che indichi giorni e orari, di apertura per le iscrizioni, delle segreterie da subito fino ad ottobre. Sulla possibilità di iscriversi online il DS però è statO inamovibile adducendo scelte organizzative. Ma come tali scelte possano andar contro le circolari del ministero; come si possa pensare di non aprire il diritto ad iscriversi in base a una valutazione di efficacia di un singolo dirigente per noi è incomprensibile!?! Continueremo a denunciare il fatto e a chiedere che le iscrizioni siano aperte adesso e per tutti e tutte. Nello stesso tempo tenteremo di approfondire e allargare la breccia ottenuta con il presidio cercando di far iscrivere il maggior numero di persone. Infine, ci auguriamo e lavoriamo perché si inaugurino altri luoghi che funzionino da “antenne”; altri spazi che accumulino, aggreghino e provino a organizzare i bisogni, le rivendicazioni e le necessarie battaglie che ruotano intorno al tema dell’istruzione per gli adulti.
Questa lotta non è solo per le iscrizioni (con le donne e gli uomini che muoiono ogni giorno in mare e nei CPR, le iscrizioni possono sembrare poca cosa) ma per qualcosa che sta alla radice del razzismo istituzionale: la negazione del migrante come individuo politico che ha dei diritti, che può decidere, che può scegliere.