È da ormai un mese che la giunta Lo Russo ha ricominciato a far parlare di sé, in modo ovviamente negativo quando si tratta della tutela dell’ambiente, in seguito alla decisione di assegnare il bando per il prossimo Todays Festival all’associazione Reverse, che intende organizzare il festival al Parco della Confluenza e non più nella solita location dello Spazio 211.
Con questa decisione, prontamente contestata dal coordinamento dei comitati ambientalisti torinesi Resistenza Verde e dal “Coordinamento dei comitati e delle associazioni ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde”, il Comune (e la Fondazione per la Cultura che raramente, purtroppo, viene contestata per le sue politiche) hanno dimostrato ancora una volta la sua noncuranza per la tutela del verde cittadino, messo in secondo piano rispetto alla possibilità di profitto dei privati.
Infatti, l’area in cui quest’anno si terrà il festival, dal 24 agosto al 2 settembre, è la parte del Parco della Confluenza adiacente alla sponda fluviale dove la Stura confluisce nel Po. Si tratta di un’area naturale protetta che è stata recentemente oggetto di interventi di rinaturalizzazione al fine di tutelare la ricchezza della biodiversità che ospita, trovandosi a ridosso della ZPS (zona di protezione speciale) del Meisino, un’area tutelata in base alla Direttiva Habitat dell’Unione Europea (92/43/CEE) al fine di conservare gli habitat naturali e le specie di fauna e flora selvatiche che sono considerati rari o minacciati a livello europeo.
Negli ultimi giorni, anche la Consulta per il Verde del Comune di Torino ha espresso un parere fortemente negativo sull’ubicazione del Todays, ribadendo come la sponda della Confluenza, essendo un’oasi naturalistica con un bassissimo grado di antropizzazione, rischia di subire enormi danni al suo ecosistema ospitando un evento di tali dimensioni.
Infatti, a differenza degli anni passati in cui si teneva allo Spazio 211, questa volta il Todays assume i contorni del grande evento -e la location più grande e suggestiva del Parco della Confluenza ovviamente viene individuata a questo scopo- con artisti dal calibro nazionale e internazionale come Mahmood e soprattutto i Massive Attack (ai quali il comitato Resistenza Verde e il “Coordinamento dei comitati e delle associazioni ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde”, data la sensibilità ai temi ambientali della band, hanno inviato una mail in cui informandoli delle criticità del festival li si invita a rinunciare ad esibirsi).
È da sottolineare come la trasformazione del Todays nell’ennesimo grande evento torinese si situa nel solco di una strategia politica cittadina che punta alla turistificazione della città, su cui speculano i grandi privati dell’immobiliare e le fondazioni bancarie, mentre alle realtà culturali e musicali emergenti del territorio manca sempre più ossigeno.
Di fronte a tutto questo, all’interno del Consiglio Comunale si registra la timida obiezione di Sinistra Ecologista che “redarguisce” i padroni del PD chiedendo di non ripetere l’errore il prossimo anno. L’ennesima dimostrazione di come l’ambientalismo nel centrosinistra sia solo facciata e propaganda.
In quasi 3 anni di amministrazione Lo Russo, abbiamo visto a più riprese (Parco della Pellerina, Parco del Meisino, Parco Artiglieri da Montagna, l’alberata di Corso Belgio e ora il Parco della Confluenza) come il Comune non si faccia scrupoli nel calpestare il verde pubblico in nome del profitto.
Per questo è più che mai necessario mobilitarsi contro la giunta della devastazione ambientale!