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[TORINO] SE QUESTA È UNA FILA. GLI UFFICI IMMIGRAZIONE DELLA QUESTURA SONO UN INCUBO OVUNQUE: A ROMA UN UOMO È MORTO DI FREDDO, A TORINO CONTINUA LA CODA DI CORSO VER(G)O(G)NA

La “notizia” è ormai girata. A Torino, davanti all’Ufficio Immigrazione, si consuma da tempo una scena di ordinaria disumanità: centinaia di persone, costrette ad affrontare il freddo della notte per giorni e giorni e giorni, attendono il proprio turno per ottenere documenti necessari per avere accesso ai loro diritti.

La notte scorsa a Roma, nello stesso contesto che in questi giorni abbiamo descritto e documentato a corso Verona, un uomo ha perso la vita. Morto di freddo mentre tantissimi altri uomini e donne sono erano – come ogni notte – là in fila per accedere all’Ufficio Immigrazione della capitale. Immediatamente la Questura si è affrettata a dire che quell’uomo non era in fila come tutti gli altri, costretti anche loro a passare la notte al gelo, ma per fortuna sopravvissuti. È davvero difficile credere a chi – tra le tante responsabilità che si possono elencare – ogni giorno mette migliaia di migranti in pericolo proprio costringendoli a dormire all’addiaccio.

Non è la prima volta che assistiamo a questi abusi. Come Potere al Popolo, abbiamo cercato di essere subito pronti a denunciare e reagire a questa vergognosa situazione davanti all’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino. È inaccettabile che, in queste settimane, decine di persone siano costrette a subire un trattamento così disumano. Ci siamo mobilitati insieme a tante e tanti portando tè caldo, coperte e, soprattutto, la nostra rabbia e solidarietà. Non è la prima volta che assistiamo a questi abusi, e non tollereremo più che questi soprusi passino sotto silenzio.

Vogliamo essere chiari: questa situazione non è un errore o un problema organizzativo, è il sistema. Gli Uffici Immigrazione sono progettati per funzionare così, come ingranaggi di un percorso che umilia e tiene in ostaggio migliaia di persone. Invece di vivere, lavorare e partecipare, i migranti sono costretti a sprecare il loro tempo in file interminabili, sotto il ricatto di una burocrazia opprimente e discrezionale.

Il permesso di soggiorno e la sua gestione diventano così chiaramente uno strumento di controllo e ricatto, da parte di politiche discriminatorie, portate avanti da governi di ogni colore. Questi episodi, come quello di corso Verona, non sono eccezioni, ma il funzionamento normale di un sistema che usa norme razziste e repressione contro i migranti.

Invitiamo tutte e tutti a essere presenti nelle notti più fredde, davanti all’Ufficio Immigrazione, per denunciare, documentare, fare rete e lottare per cambiare davvero le cose.

Invitiamo tutte e tutti al presidio di solidarietà popolare, giovedì 30/1 dalle 14:00 di fronte l’Ufficio Immigrazione della Questura di corso Verona.

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