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[TORINO] ALLA CASA DEL POPOLO “ESTELLA” APRE LO SPORTELLO PER L’ISCRIZIONE AI CPIA: 10 DOMANDE PER CAPIRE COS’È E PERCHÉ LO FACCIAMO

sportello cpia estella

1) Cosa sono questi CPIA e quali persone riguardano?

I CPIA sono i centri per l’istruzione degli adulti. Le donne e gli uomini che frequentano i CPIA del Piemonte sono circa 20 mila ogni anno. In provincia di Torino sono più di 10 mila. Il 95% sono persone provenienti da altri paesi. Non a caso tre su quattro frequentano percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana e solo uno su quattro il percorso di scuola media.

2) Perché facciamo uno sportello per le iscrizioni ai CPIA?

Attraverso il lavoro della scuola d’italiano della Casa del Popolo “Estella” siamo entrati in contatto con le difficoltà che hanno molti adulti immigrati nell’accesso al diritto allo studio.
La scarsa informazione da parte delle istituzioni, la barriera linguistiche, l’ipersfruttamento sui posti di lavoro, il lavoro di cura che ricade sulle donne, ecc… fanno sì che molte persone non abbiano né il modo né il tempo di conoscere o accedere al diritto all’istruzione. Lo sportello agirà in prima battuta su questo piano informativo. Ma non solo.

3) È solo a causa della mancanza di informazioni che si genera il malfunzionamento dei CPIA oppure c’è qualcosa di più grosso?

Da anni l’intero sistema scolastico pubblico italiano viene terremotato da una continua serie di contro-riforme, squalificazione degli alunni, sfruttamento dei lavoratori e tagli insostenibili.
Questo attacco sistematico al diritto allo studio investe anche l’istruzione per gli adulti, spesso in modalità ancor più aggressive e nell’assoluta assenza di attenzione da parte dell’opinione pubblica. Assistiamo a una perenne situazione di sotto-organico e sotto-finanziamento dei CPIA che non riescono affatto a rispondere alle necessità di chi vive un territorio. Una domanda – quella di istruzione e alfabetizzazione – che inoltre sarebbe potenzialmente di gran lunga più ampia se le istituzioni fossero impegnate a facilitare l’ingresso e la conoscenza dei CPIA. La denuncia di questa situazione è per noi fondamentale.

4) Ma quali effetti ha la situazione che descriviamo sulla vita delle persone?

Concretamente, tanti non riescono ad iscriversi, vengono “rimbalzati” da CPIA che troppo presto finiscono i posti di gran lunga al di sotto delle necessità di un territorio. Sono esclusi dalla possibilità di esercitare il proprio diritto allo studio. Ma questo non accade solo a causa della disponibilità dei posti. Spesso vere e proprie violazioni normative, opacità nelle informazioni, richieste burocratiche illegittime, sono gli ingredienti che sbarrano la strada verso il diritto allo studio per adulti. Su questo piano vogliamo tentare di lavorare attraverso lo sportello e così permettere a sempre più persone di vedersi garantito il diritto di iscriversi ai CPIA.

5) Chi risulta più svantaggiato in questa situazione?

Beh, nulla di nuovo. Come al solito sono gli immigrati e in particolar modo le donne immigrate a ritrovarsi in situazioni che le costringono a demordere dal loro percorso verso l’accesso all’istruzione. Se l’esser sfruttate, mal pagate, sotto-occupate, in situazioni abitative difficili e con pochissimo tempo da dedicare all’istruzione, accomuna tante persone migranti e lavoratori poveri di questo paese; il fatto di esser donna moltiplica gli ostacoli economici e sociali a causa della ben nota difficoltà di conciliare le esigenze del lavoro di cura e domestico con la formazione. E sono molte altre contraddizioni specifiche che le donne subiscono e che in queste righe non approfondiamo. Su questo le istituzioni potrebbero ampliare di gran lunga i servizi, le politiche e gli strumenti per sostenere donne o mamme nella loro necessità di liberare tempo ed energie per lo studio.

6) Ok, ma di fronte a tutto questo almeno le persone già iscritte ai CPIA non potrebbero far sentire la propria voce sottolineando ciò che non funziona attraverso gli organi preposti, come il Consiglio d’istituto?

Teoricamente sì, come tutte le scuole di Stato anche i CPIA hanno l’obbligo di avere il Consiglio di Istituto, cioè di dotarsi di un organo collegiale composto da studenti, insegnanti e personale non docente eletti per gestire risorse economiche, calendari, utilizzo degli spazi, organizzazione, progetti. Ma praticamente la realtà è diversa, undici CPIA sui dodici presenti in Piemonte non hanno un Consiglio d’Istituto e hanno preferito l’istituzione di un Commissario straordinario. Questa istituzione collettiva si vede così privata dell’organo di democrazia interna che permetterebbe una gestione del CPIA più attenta ai bisogni e le necessità degli iscritti e non solo.

7) Come attraverso queste attività di mutualismo come la scuola d’italiano e lo sportello per l’iscrizione ai CPIA pensiamo di contribuire a diventare più forti, insieme?

L’istruzione, la padronanza della lingua italiana, il conseguimento di titoli di studio sono strumenti indispensabili per permettere inserimento sociale, autonomia personale, possibilità di lavoro e una comprensione critica della realtà. La conoscenza della lingua è uno degli strumenti per conoscere la legge e i propri diritti. Sappiamo quanto la legislazione sia spesso già di per sé uno degli ostacoli più ostici nella vita dei migranti. L’alfabetizzazione e l’istruzione possono quindi essere parte fondamentale degli strumenti per tentare di evitare di subire un aggravio di abusi e violazioni; per tentare di comunicare con gli altri e pretendere collettivamente che la propria voce sia ascoltata.

8) Cosa può fare chi legge?

Puoi diffondere il materiale dello sportello, seguire le prossime iniziative che costruiremo, venire allo sportello per darci una mano e partecipare a questo percorso oppure passare alla scuola d’italiano per aggiungerti agli insegnanti.

9) Quando?

Per tutto il mese di giugno lo sportello per l’iscrizione ai CPIA e l’accesso al diritto allo studio si svolgerà
Tutti i martedì dalle 10:00 alle 12:00
Tutti i venerdì dalle 17:30 alle 20:00

10) Dove?

Presso la Casa del Popolo “Estella” in via Martinetto 5/h, a Torino

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