La notte del 24 Dicembre un gruppo di insegnanti del torinese appartenente al collettivo Rotte Balcaniche ha risposto alla chiamata di soccorso di tre ragazzi marocchini che hanno rischiato di morire nel tentativo di superare il confine turco-bulgaro.
I tre migranti sono stati ritrovati nei boschi, in grave stato di ipotermia. Uno di loro, più grave degli altri, aveva perso la coscienza ed era in condizioni critiche. Dopo aver chiamato il 112, la polizia bulgara si precipita sul posto, ore prima dell’arrivo dell’ambulanza, facendo di tutto per ostacolare il soccorso dei 3 ragazzi.
È già un successo che i tre insegnanti siano riusciti ad arrivare sul posto per dare aiuto urgente ai migranti, senza essere fermati dalla polizia. Non avranno la stessa fortuna i tre ragazzi minorenni egiziani che qualche giorno dopo, il 28 dicembre, moriranno negli stessi boschi per ipotermia, perchè la polizia bulgara ferma più volte le squadre di soccorso e abbandona i ragazzi nella neve, lasciandoli morire di freddo.
Alcune ore dopo l’arrivo dell’ambulanza avviene il salvataggio. Il gruppo di insegnanti viene arrestato dalla polizia bulgara e viene rinchiuso in una cella inospitale di una stazione di polizia sul confine, dove dovrà subire una notte intera di detenzione, maltrattamenti e minacce.
La vicenda dei tre insegnanti di Torino è una vicenda ricorrente, che capita troppo spesso a chi si mobilita cercando di salvare vite ai confini della “civilissima” Europa. La stessa vicenda aveva colpito Emilio Scalzo, storico attivista No Tav che era stato arrestato a causa di alcuni scontri con la Gendarmeria francese al confine tra Italia e Francia.
Nei giorni successivi al 24 Dicembre, dopo 24 ore di detenzione in una cella bulgara, non abbiamo sentito una sola parola da parte del nostro governo o da parte delle opposizioni di centrosinistra. Anche in questo caso è evidente l’ipocrisia del governo Meloni e dell’umanitario Partito Democratico, che non hanno perso un secondo nell’alzare gli scudi in difesa di Cecilia Sala, detenuta in Iran, mentre hanno taciuto in questo caso, quando si trattava di difendere tre concittadini che sono stati arrestati per aver salvato vite umane.
La situazione dei migranti viene gestita in maniera repressiva e disumana tanto in Europa quanto nel nostro paese. La brutalità dei CPR e del DDL Sicurezza, così come la costruzione dei centri di detenzione in Albania, è solo l’ultima vicenda di una lunga tradizione di abusi verso i migranti portata avanti tanto dalle forze politiche del centrodestra, quanto dal centrosinistra, protagonista del finanziamento dei lager libici e della caccia ai migranti che viene fatta nel Mediterraneo.
I flussi migratori che stanno attraversando i confini europei in questi decenni non sono altro che la conseguenza diretta dell’imperialismo europeo che per anni, e tutt’ora, gioca a fare da padrone nei paesi africani e del sud globale. La gestione delle politiche migratorie da parte dei paesi europei riflette pienamente la retorica dell’Europa “giardino” che deve difendersi dalla “giungla” del resto del mondo.
Fino a quando l’Europa continuerà a barricarsi e rendersi fortino verso i flussi migratori, sarà necessaria l’iniziativa umanitaria e di soccorso nei confronti dei migranti che vengono lasciati morire ai confini. Esattamente come è stato fatto dai tre insegnanti torinesi, a cui va tutta la nostra solidarietà.