La Regione costringa Texprint a sedersi al tavolo di trattativa con il Si Cobas. Basta interventi violenti della questura di Prato. Le richieste del presidio di oggi sotto alla Regione Toscana!
I lavoratori Texprint scioperano da oltre 50 giorni contro le condizioni di sfruttamento alle quali sono sottoposti: orari di 12 ore per sette giorni alla settimana e contratti fasulli o inesistenti.
Oggi hanno subito l’ennesimo attacco contro il presidio permanente che hanno allestito fuori dalla fabbrica e va avanti da più di un mese. La polizia è intervenuta molto violentemente per far passare la merce, ha ferito gravemente due operai poi portati via in ambulanza, di cui uno incosciente. I lavoratori hanno resistito e la merce non è uscita.
Da due mesi il SI Cobas Prato e Firenze denuncia l’intreccio tra Texprint e clan della ‘ndrangheta, tramite la figura di Zhang Yu Sang (detto Valerio), arrestato in luglio dalla FDA di Milano insieme a membri del clan Greco, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale aggravata dal metodo mafioso e dalla disponibilità di armi, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta.
Ieri a questo proposito è stata resa pubblica la notizia dell’interdizione per Mafia dell’azienda dagli appalti e bandi pubblici (dopo però aver incassato 340mila euro nel 2020 per la produzione di mascherine).
La questura, anziché schierarsi contro questo sistema di mafia e sfruttamento nel distretto tessile pratese, ha represso una protesta orientata all’ottenimento di maggiori diritti e condizioni di lavoro accettabili. Le istituzioni devono immediatamente condannare questo intervento e attivare tutti i canali possibili per porre positivamente fine a questa vertenza.
ALLE 18 SI TERRA’ SOTTO LA REGIONE TOSCANA IL PRESIDIO ORGANIZZATO DA TANTE REALTA’ CITTADINE (Studenti di sinistra, Potere al Popolo, Si Cobas, Rifondazione Comunista, Firenze Città Aperta, etc.).
Ci vediamo oggi in Piazza Duomo!
Nota della redazione: il Tribunale di Milano ha assolto per non aver commesso il fatto Zhang Sang Yu, che era a processo con rito abbreviato con l’accusa di autoriciclaggio