A Siena, alle prossime amministrative, Potere al Popolo si presenterà in coalizione con la lista Sinistra per Siena a sostegno del candidato sindaco Alessandro Vigni.
Una convergenza politica che si basa innanzitutto sulla consapevolezza della necessità di una concreta e dura opposizione sociale al PD, che a Siena rappresenta (nonostante diversi cambi di nome) il partito padrone della città.
Una coalizione che si pone come obiettivo principale quello di proporre una visione di città alternativa a quella attuale, immersa in una crisi sociale, culturale ed economica senza precedenti, con un PD in crollo di consensi, un’opposizione di centrodestra, spesso e volentieri complice e aggrovigliata col sistema di potere, divisa in più schieramenti e liste, un’esplosione di civismo che spesso nasconde qualunquismo e trasformismo.
Una città che si trova davanti un bivio: da una parte la reazione qualunquista e di destra, ferocemente avversa agli stranieri, agli studenti fuori sede, alla tutela dell’ambiente e del territorio, alla messa in atto di una riappropriazione pubblica delle risorse. Una reazione montante e pericolosa, che fa il paio con la gestione dell’esistente, in chiave smaccatamente neoliberista da parte del Partito Democratico. Dall’altra la possibilità di cambiamento da sinistra tramite la costruzione di un nuovo soggetto popolare che parta dal sociale per cambiare le relazioni di potere sul piano politico sia a livello locale che nazionale.
La consapevolezza che questa sia l’unica strada da percorrere, ha spinto Potere al Popolo a presentarsi alle elezioni locali e Alessandro Vigni ad accettare la candidatura a Sindaco di Siena. Unitamente alla preoccupazione per una città in crisi, con un crack finanziario bancario causato dal disegno perverso della finanza nazionale e internazionale e avallato da una classe dirigente locale insipiente, ambiziosa e collusa con i poteri forti, che ha prosciugato un importante patrimonio della città in termini economici ed occupazionali.
Una città che è passata da una crisi di bilancio della prestigiosa Università degli Studi a una flessione occupazionale e di qualità dell’Azienda Ospedaliera che ha rispecchiato in toto la politica di svendita ai privati promossa a livello regionale dai governi di centro-sinistra.
Si tratta di motivazioni sufficienti, per noi e per il nostro candidato sindaco, per accettare una sfida così complessa e al contempo necessaria, soprattutto se si pensa ad una sinistra capace di difendere gli interessi di un’intera comunità, non asservita alle manovre dei politicanti di provincia capaci solo di avallare le scelte dei poteri finanziari e di accettare passivamente un destino dettato dall’alto e dall’esterno della nostra comunità. Una sinistra che sappia difendere e rilanciare i valori della solidarietà sociale, dei beni comuni, del lavoro, dei diritti della democrazia partecipativa e dell’antifascismo. Una sinistra che sappia contrastare la privatizzazione dei servizi pubblici e e le politiche anti-popolari e classiste che il PD, insieme alle opposizioni, ha voluto portare avanti a livello locale e nazionale.
Questa città, che aveva una storica e ricca tradizione di buon governo, sta diventando terreno fertile per piccoli e grandi speculatori che lucrano sulla gestione dei servizi e cercano di accaparrarsi la possibilità di utilizzare a loro favore il grande prestigio e l’immagine che la città di Siena si porta dietro. I punti indicati nel programma condiviso indicano in modo chiaro e inequivocabile i principi su cui secondo noi si deve basare un effettivo rinnovamento dal punto di vista socio-culturale ed economico della città:
tutela dei beni Comuni, implementazione e valorizzazione dei servizi pubblici, rafforzamento delle pratiche di democrazia partecipativa, tutela del territorio e dell’ambiente basato sui principi del “consumo di suolo zero” e dell’eco-sostenibilità ambientale, rilancio dell’iniziativa pubblica per la casa tramite progetti di ‘social housing’ e ‘cohousing’, gestione pubblica dell’accoglienza e politiche organiche per l’integrazione, valorizzazione delle professionalità e delle competenze che il nostro territorio ha saputo esprimere per rilanciare il lavoro e arginare la fuga dei giovani.