Stamattina in Sicilia sono scattati tre provvedimenti di arresti domiciliari, a una dirigente generale della Regione e a due suoi collaboratori, mentre l’assessore alla sanità Ruggero Razza ha ricevuto un avviso di garanzia e sarà interrogato.
L’accusa è quella di aver alterato i dati della situazione epidemiologica siciliana per evitare l’ingresso in zona rossa e tra le intercettazioni spiccano dichiarazioni di Razza in cui chiede esplicitamente di spalmare il numero dei morti.
Scrive il gip: “Si è cercato di dare un’immagine della tenuta e dell’efficienza del servizio sanitario regionale e della classe politica che amministra migliore di quella reale e di evitare il passaggio dell’intera Regione o di alcune sue aree in zona arancione o rossa, con tutto quel che ne discende anche in termini di perdita di consenso elettorale per chi amministra”.
Sono notizie gravissime, che rendono palese quello che era sotto gli occhi di tutti e tutte: una gestione della pandemia criminale, in cui vengono prese decisioni che vanno unicamente nella direzione più conveniente per soddisfare gli interessi economici degli imprenditori che portano i voti nel loro sistema di clientele. Anche se questo significa dover mettere in secondo piano la vita delle persone.
È così che umiliano da sempre la nostra terra. È così che le loro mani si sporcano di sangue. Siamo convinti che ciò che è stato scoperto oggi dai carabinieri sia solo la punta dell’iceberg, e che se si scavasse a fondo nelle dinamiche che coinvolgono l’Assemblea Regionale Siciliana e le sue diramazioni, scopriremmo un sistema di gestione del potere per ora consolidato, che non si fa scrupoli ad approvare progetti che nulla hanno a che fare con i bisogni delle cittadine e dei cittadini. È, d’altronde, la stessa giunta che in estate chiedeva la riapertura delle discoteche e che oggi dovrebbe dimettersi in toto.
Ci ricorderemo di quello che è successo oggi. Abbiamo il dovere di farlo. Così come sentiamo il dovere di organizzarci ed impegnarci ogni giorno, insieme alla nostra gente, per costruire un mondo diverso, dove realmente la vita della popolazione sia messa al primo posto: perché per loro non siamo che merce, numeri da sacrificare sull’altare dei loro interessi personali e di classe sociale, ogni qualvolta sentono il bisogno di farlo.
Ma noi meritiamo molto di più. Vogliamo dignità, e non smetteremo di lottare fino a quando nessuno più potrà decidere, dall’alto dei suoi privilegi, sulla vita delle persone!
Potere Al Popolo – Sicilia
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