Con sconcerto, ma come molti di noi (i più smaliziati) avevano previsto, apprendiamo dalle pagine del Corriere di Lunedì 18/01/2021, che rimane nelle intenzioni delle istituzioni (Comune e Regione), quale più auspicata soluzione riguardo il destino del vecchio ospedale San Lazzaro, la svendita ai privati, a cifra irrisoria, della suddetta struttura, finalizzata alla realizzazione di un hotel di lusso o di un centro commerciale.
A nostro avviso e di tanti cittadini, in particolare di coloro che hanno sottoscritto e che sostengono la petizione da noi indetta, insieme al Laboratorio Sociale Chabas, contro la svendita degli ospedali di Alba e Bra e il ripristino dei due servizi di Pronto Soccorso, presentata in Regione il 13 Novembre scorso e assegnata all’esame della IV Commissione regionale permanente , l’ultima cosa di cui la cittadinanza ha bisogno è proprio una soluzione di questo tipo: ci permettiamo di insistere affinché le vecchie strutture ospedaliere di Alba e Bra, a tutt’oggi perfettamente agibili e non ancora in stato di degrado o abbandono, vengano messe a disposizione delle attività di competenza del SSN e in particolare della medicina del territorio, affetta, come tutti hanno potuto sperimentare in occasione della crisi pandemica, da gravissime e inaccettabili carenze.
Il drastico taglio, anche solo negli ultimi tre anni, degli ambulatori dei medici di base nel territorio di competenza dell’ASL CN2, la concentrazione di due ospedali in un’ unica struttura ospedaliera, ubicata a dieci chilometri di distanza dai principali centri urbani con conseguente fusione di due Pronto Soccorso in un unico servizio, determinano un inaccettabile impoverimento della medicina del territorio per la quale i Pronto Soccorso rappresentano un importante e indispensabile trait d’union con il servizio ospedaliero, per questo continuiamo a sostenere il loro ripristino nel contesto urbano di Alba e Bra.
Chiediamo a chi è stato eletto per amministrare beni e istituzioni non di proprietà privata ma ti patrimonio di tutti , di confrontarsi pubblicamente, riguardo a scelte tanto importanti, relative alla tutela della salute e per le quali stiamo pagando un prezzo troppo alto. Avremmo molto più apprezzato, prima di essere informati dalle pagine del giornale su incontri “a tu per tu” tra vertici istituzionali, di ricevere una risposta sull’iter della petizione che il Presidente Cirio sembra non aver neppure letto.
Chiediamo di poter dire “no” e di porre un freno a deleterie commistioni tra interessi pubblici e privati con cui, da più di vent’anni, a partire dalla trasformazione in aziende delle allora Unità Sanitarie Locali e dalla successiva regionalizzazione della sanità con la riforma del Titolo V della Costituzione, si è inteso gestire il SSN nel nostro Paese e di cui oggi vediamo i catastrofici risultati, appellandoci al rispetto dei più elementari principi di trasparenza e democrazia cui dovrebbero ispirarsi le pubbliche amministrazioni nell’esercizio delle loro funzioni.
Per queste ragioni Potere al popolo ha promosso nei mesi passati una serie di iniziative a carattere regionale in difesa della sanità pubblica. L’aziendalizzazione e la svendita della sanità agli interessi privati sono state perseguite negli ultimi decenni da tutte le amministrazioni regionali, sia a guida PD sia del Centrodestra: noi non accettiamo questa logica che non considera la salute come un diritto prioritario di tutti, bensì come un settore imprenditoriale da mettere a profitto per gli interessi di pochi. Per questo continueremo a richiedere con forza una gestione interamente pubblica della sanità e il ripristino delle risorse sottratte al territorio, a partire dagli ospedali di Alba e Bra.
Potere al popolo! – Alba