LINEE GUIDA CONFUSE, TROPPI ESCLUSI, FONDI SCARSI
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In questi giorni, come attivisti e attiviste di Potere al Popolo Salerno e Provincia, abbiamo svolto un lavoro di Controllo Popolare rispetto ai fondi stanziati attraverso l’Ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile n° 658 del 29 marzo 2020 e ripartiti tra i Comuni per l’assegnazione di Buoni Spesa alle persone in difficoltà economica a causa dell’emergenza Coronavirus.
Dalla lettura e dallo studio delle Delibere e della documentazione prodotta dai 158 Comuni della Provincia di Salerno sono emerse tutte le difficoltà degli Enti di Prossimità che, sulla base di generiche linee guida, sono stati abbandonati a loro stessi in un momento di emergenza e ciò ha portato all’emanazione di Delibere e provvedimenti che sono risultati escludenti per larga parte della popolazione.
Solo per fare qualche esempio:
- 148 comuni (il 93,7%) hanno preso in considerazione la percezione di altri sussidi pubblici al momento della richiesta per l’accesso ai buoni spesa e di questi 148 Comuni, poco più di un terzo (56) hanno escluso dalla misura chi riceve un’ altra forma di sussidio pubblico, A PRESCINDERE da quale sia l’importo e nonostante si parli di entrate che costringono le famiglie al di sotto della soglia della povertà.
- Inoltre abbiamo rilevato che 105 comuni (il 66,5%) non hanno specificato se l’accesso al Buono Spesa implichi anche la possibilità di acquistare prodotti per l’igiene personale e 95 Comuni (il 60,1%) se è possibile acquistare i farmaci
- Ma cosa ancor più grave 28 Comuni (il 17,7%) hanno ESPLICITAMENTE ESCLUSO tale possibilità per l’acquisto di farmaci e 18 Comuni (l’11,4%) per l’acquisto di prodotti per l’igiene personale.
Ciò che emerge chiaramente dall’analisi effettuata è che la misura pensata dal Governo non risponde affatto alle esigenze della popolazione perché, inoltre, esclude alcune fasce che versavano già prima dell’emergenza Coronavirus in condizioni di povertà assoluta e relativa: basti pensare ai senzatetto delle nostre città e ai richiedenti asilo che vengono esclusi dal criterio della residenzialità e ai tanti che, nonostante redditi inferiori alla soglia di povertà (da 552,39 a 819,13 euro – dati Inps 2019), non possono accedere ai Buoni Spesa.
Crediamo che il Governo debba portare avanti delle misure che facciano respirare il popolo che lavora, gli artigiani, i piccoli commercianti, i collaboratori domestici, le precarie e i precari, chi lavora a nero, alcune forme di lavoro autonomo e le piccole partite Iva, gli ultimi della società insomma.
Continueremo come Potere al Popolo a rivendicare un Reddito di Emergenza per tutte e tutti perché vogliamo che nessuno venga lasciato indietro!