Campania

[Salerno] Fonderia Pisano: gli imprenditori non lasceranno Fratte

Nonostante le dichiarazioni del Sindaco di Salerno, Napoli, sulla necessità che le Pisano lascino Fratte si intravedono interessi economico-finanziari di natura prettamente immobiliare che vanno ben oltre la volontà di risanare il territorio.

Il motto tutto italiano – fatta la legge, trovato l’inganno – trova nell’affaire Pisano la sua più plastica applicazione.

Ma andiamo ai fatti: risalgono a poche ore fa le dichiarazioni del Sindaco di Salerno sulla necessità che le Fonderie Pisano lascino Fratte.

ARPAC e Procura hanno infatti certificato che i gestori dell’impianto (vecchio di 60 anni) non hanno adempiuto alle prescrizioni previste dall’AIA (Autorizzazione di Impatto Ambientale) e che la stessa è stata rilasciata esibendo falsa documentazione che l’azienda “avrebbe consapevolmente e volontariamente omesso di rilevare . . . con la conseguenza che non sarebbe stato evidenziato un immobile che rappresentava circa il 50% dell’intero impianto”, agli organi preposti e agli inquirenti.

Tralasciando il fatto che la documentazione falsa fu prodotta proprio dall’ARPAC, e che la sonnolenta Procura salernitana abbia impiegato anni prima di impegnarsi diligentemente sulla vicenda, ricordiamo che le prime denunce di cittadini e Comitati risalgono ad almeno 15 anni fa.

In questi ultimi 15 anni si è permesso l’arricchimento di pochi e la continua devastazione di un’area. Nella fattispecie; alta incidenza tumorale, frequenti malattie respiratorie e depauperamento del valore degli immobili diminuito fino a 3 volte. Passando per Fratte o al fianco delle Fonderie ci si accorge immediatamente del diverso colore dei manufatti e del malo odore persistente.

La polvere, sottilissima si deposita ovunque e si insinua dappertutto.
Non ci voleva certo una Zingara per capire il tutto!

“IL COMUNE NON C’ENTRA GRANCHÉ” sostiene il primo cittadino di Salerno, dimenticando che il Sindaco, in tutti i Comuni italiani è il responsabile sanitario del territorio e può agire “in precauzione” a qualsiasi livello ed in qualsiasi momento.

Intanto, un altro Sindaco dello stesso colore politico, di un piccolo e orgoglioso centro dell’entroterra meridionale, parliamo di Buccino, usa le sue prerogative come non fa il Sindaco di Salerno per evitare l’insediamento di un impianto che sulla carta sarebbe nuovo ed innovativo.

Intanto, il Sindaco che non c’entra niente è pronto a dare il via alla più grande speculazione edilizia mai vista nella città di Salerno: palazzi e palazzoni, centro commerciale e tanti denari per i soliti amici.

Intanto, il Sindaco del piccolo e orgoglioso Comune dell’entroterra meridionale, diffidando dello Stato, degli amministratori presenti e passati e delle loro scelte politiche, paventa “barricate” contro l’insediamento delle nuove Fonderie.

Lo Stato che vorremmo impedirebbe la speculazione prevista a Fratte appena delocalizzate le Fonderie.

Lo Stato che vorremmo sarebbe capace di gestire l’insediamento di un impianto produttivo di nuova concezione, senza timore e con patti chiari.

Lo Stato che vorremmo sarebbe capace di vigilare e punire trasgressori, inquinatori, furbi, politici e tecnici infedeli.

Lo Stato che vorremmo non affermerebbe mai “IO NON C’ENTRO!”.

Potere al Popolo Buccino

Potere al Popolo Salerno

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