Lazio

[Roma] Solidarietà Recup

Vi chiediamo di dare massima diffusione al comunicato dei lavoratori e delle lavoratrici che operano nei call center del servizio Recup per le asl della regione Lazio e che questa mattina si riuniranno in assemblea sotto gli uffici di via C. Colombo.

Diamo piena solidarietà e appoggio alle persone che tutti i giorni mandano avanti questo prezioso servizio. Anche loro, come gli ex Lavoratori almaviva, come gli operatori del call center per il Gestore dei Servizi Energetici, lottano per difendersi da un sistema ipocrita che invece di assumerli nella pubblica amministrazione, prima li impoverisce e li sfrutta creando povertà e disoccupazione e poi li butta nelle braccia delle politiche attive a sollevare fuffa mediatica.

Anche per questo motivo rilanciamo con forza la manifestazione del 20 ottobre sulle nazionalizzazioni dei beni collettivi e dei settori strategici.

Potere al Popolo!

“Siamo i Lavoratori e Lavoratrici dell’Asl Roma 2 (Ex B ) che svolgono quotidianamente un servizio indispensabile per l’utenza e la comunità. Offriamo questo servizio, in media, da circa 15 anni e nel corso del tempo abbiamo assunto una specializzazione tale per cui siamo diventati dei lavoratori difficilmente sostituibili.

Offriamo al cittadino più di 20 servizi con l’utilizzo di più di 10 programmi regionali ma la Regione Lazio non riconosce le nostre competenze e mansioni.

Il concetto di Cup, identificato come Centro Unico di Prenotazione, è ormai superato perché non svolge più il solo servizio di prenotazione ma comprende: scelta e revoca del medico; esenzione ticket; rilascio tessere STP-ENI; tessera sanitaria TEAM e sua attivazione; patenti speciali; anagrafe canina; vaccinazioni; triage del Pronto Soccorso e molto altro ancora.

Ormai siamo identificati come operatori Polifunzionali e come tali
dobbiamo essere inquadrati (back-front office).
Il bando di gara del 2015 era già strutturato male, senza clausole sociali che salvaguardassero il nostro posto di lavoro, ma ormai è completamente obsoleto e copre solo un decimo dei servizi che quotidianamente offriamo.

Dopo varie lotte, assemblee e scioperi che noi Lavoratori abbiamo portato avanti siamo riusciti ad ottenere dalla Regione Lazio una tutela, con il verbale di accordo del Dicembre 2017, con il quale la stessa si impegnava a garantire i livelli occupazionali e soprattutto salariali che da questo bando venivano completamente lesi.

Certi di questa tutela abbiamo aspettato le aggiudicazioni finali della gara e l’avvio dei servizi programmato per il 3 Settembre 2018. A fronte di incalzanti tentativi da parte della società aggiudicatrice, la SDS Srl, di imporre contratti economicamente svantaggiosi (parliamo di circa 200 euro in meno in busta
paga) e senza avere la certezza di essere assunti tutti, abbiamo attivato tutti gli strumenti a disposizione per tutelarci (mail, petizioni etc.) in modo da dare risalto alla questione.

Finalmente dopo vari incontri, l’Asl con la Società SDS, alcuni lavoratori in Regione Lazio, altri in Assemblea Sindacale siamo riusciti ad ottenere una proroga per l’inizio del servizio al 1 Ottobre. Un tempo che ci permette di respirare un attimo ma sul quale non vogliamo adagiarci.

Non ci fidiamo più di una Regione che ci svende come schiavi tra le varie società o come merci di scambio da vendere al peggior offerente incentivando gare al ribasso. Abbiamo una dignità e una professionalità che come tale va pagata e considerata!

Inoltre, condividendo la sorte di molte migliaia di lavoratori del terziario della Pubblica Amministrazione, chiediamo l’internalizzazione di tutti quei servizi pubblici che da oltre vent’anni regalano soldi ai privati. Le esternalizzazioni altro non fanno che aumentare la precarietà e abbassare il costo del lavoro, aumentando, allo stesso tempo, il potere di alcuni dirigenti che gestiscono gli appalti svendendo la vita delle persone.”

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