Il 6 febbraio, anche come Potere al Popolo siamo stati presenti a Tor Bella Monaca al fianco di ASIA USB, Movimento per il diritto all’abitare, PAP, USB, Comitato Sì Parco No Stadio (a Pietralata), Circolo Arci Pietralata, Donne De Borgata, Ecoresistenze, Comitato di Casal Selce e altre associazioni contro gli inceneritori, Cambiare Rotta, OSA, contestare la presenza di Gualtieri e Rocca nei nostri quartieri.
Il 6 febbraio presso la Sala cinema Cerone di Tor Bella Monaca il Municipio VI si è fatto promotore di un evento intitolato “Giubileo delle Periferie”. Tra gli invitati nomi di spicco: dal presidente della camera ad alti vertici della chiesa, passando per il presidente di Regione Rocca, il sindaco Gualtieri e il presidente del Municipio Franco.
Una plastica dimostrazione di come istituzioni e partiti, quando si tratta di ristrutturare la città a vantaggio della speculazione e a danno delle periferie, vadano tutti d’accordo. Dunque, questo evento ci dimostra ancora una volta come l’operazione Giubileo coinvolga tanto il governo Meloni quanto la cosiddetta opposizione.
Mentre le massime cariche del governo regionale e comunale, oltre che del municipio VI, si incontrano tutti uniti per decidere come scendere le periferie romane sotto l’insegna del Giubileo, noi continuiamo a puntare il dito sulla drammatica condizione di fasce di territorio metropolitano e di patrimonio pubblico abbandonato al degrado, che invece dovrebbe essere a servizio della popolazione residente nelle e oltre le periferie.
Gli ingenti fondi del Giubileo e del PNRR confluiti nella città si sta rivelando lo strumento per un ulteriore aggravamento delle diseguaglianze territoriali e sociali. Da un lato la città vetrina per turisti, e chi ci fa affari, e dall’altro le periferie, alle prese con le precarietà ed emergenze di sempre: della sanità, della casa, dei rifiuti, dei trasporti, delle scuole e dell’ambiente. Periferie che queste giunte stanno progressivamente trasformando nelle discariche del centro urbano, o alternativamente le stanno iniziando a spartire tra chi le potrà spremere per trarci più soldi possibile.
Oggi però i comitati cittadini, gli studenti, lavoratori e lavoratrici, le donne, gli abitanti di Tor Bella Monaca e delle periferie hanno alzato ancora una volta la loro voce per dire che non abbiamo alcuna indulgenza per chi mette al primo posto il profitto anziché le persone che vivono Roma.
Per questo saremo sotto la regione il primo marzo per ribadire che l’unico modello di città che vogliamo è quello della città pubblica.
