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[ROMA] Metro C ferma? Il Campidoglio accusa i lavoratori, ma la responsabilità è di chi amministra

Ieri mattina si è fermata la metro C, presentata negli anni come la metropolitana “più complessa e straordinaria del mondo”, creando gravi disagi a tutta la popolazione della periferia Est che si è trovata stipata in navette messe in strada in fretta e furia.

In un periodo come questo, con la pandemia da Covid, tutto questo è inaccettabile.

Il Campidoglio ha subito accusato i lavoratori assenteisti, addossando loro tutte le colpe come troppo spesso accade in questo paese.

Ma è chiaro che, con un organico ridotto all’osso, basta poco per mandare in tilt un servizio essenziale come questo: secondo noi è inaccettabile scaricare le responsabilità della politica sui lavoratori.

Tagli, privatizzazioni e blocco degli investimenti fino ad arrivare al fallimento controllato con il concordato preventivo, in sintesi ecco le strategie che la politica a tutti i livelli, senza distinzioni di colore, ha avuto per il trasporto pubblico romano.

Ma dall’altra parte per la metro C si parla di un costo altissimo: a fronte degli oltre due miliardi previsti per il tracciato in via di realizzazione, si è già arrivati ad un costo previsto di 3,740 miliardi di euro per il completamento definitivo dell’opera.

Questo stando soltanto ai dati forniti dal consorzio appaltatore, di cui fanno parte mega ditte come Ansaldo e Viannini (controllata dei Caltagirone).
I costi sono, probabilmente, destinati ad aumentare ancora, viste le difficoltà di scavo che aumentano a dismisura nella zona dei Fori.
Con l’inserimento dell’opera nella Legge Obbiettivo del 2001, si è dato all’appaltatore la totale libertà di affidamento a soggetti terzi.
Un fiume di miliardi pubblici per i privati, in perfetto stile grande opera, senza tenere di conto delle reali esigenze di cittadinanza e lavoratori: ieri i nodi sono venuti al pettine.

Tutto questo doveva e poteva essere gestito in modo differente: un controllo diretto del pubblico e una pianificazione economica attenta sono una necessità non più rimandabile per i trasporti di Roma!

Ma gli amministratori della capitale hanno preferito ingrassare le ditte appaltatrici, a farne le spese sono i cittadini e i lavoratori che si trovano ad affrontare situazioni come quella di ieri.

Noi non ci stiamo, difendiamo la salute degli utenti e dei lavoratori: si deve tornare a fare investimenti pubblici seri senza essere più schiavi del privato!

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