LA CULTURA È PATRIMONIO DI TUTTI!
IL NOSTRO INTERVENTO ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA RETE Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali
Negli ultimi anni l’investimento in cultura in Italia è sceso allo 0,7% del Pil (portandoci al terzultimo posto in Europa).
La cultura sta diventando sempre di più una merce come le altre, con il conseguente impoverimento dell’offerta culturale (sempre più commerciale e legata alle regole del mercato), aumento delle difficoltà del suo accesso (quanti di noi rinunciano a un museo o a un teatro perché “costa troppo”?) e soprattutto peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore.
In Italia la cultura riguarda circa 700 mila lavoratori, che sempre di più si vedono costretti ad accettare contratti da fame (o nel peggiore dei casi a nero), ad essere sfruttati gratuitamente attraverso il volontariato posto sotto forma di stage/tirocini/formazione, a lavorare per aziende a cui è stato esternalizzato un servizio a discapito dei diritti di base.
Per noi la cultura è un bene pubblico e un diritto fondamentale, patrimonio di tutti, non privatizzabile e non mercificabile. Lo Stato deve farsi garante di leggi a tutela dei diritti dei lavoratori della cultura e di valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, artistico e paseaggistico italiano.
Ed è per questo che aderiamo all’appello della rete Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali per l’organizzazione della manifestazione nazionale del 6 Ottobre “Per la Cultura e il Lavoro”.
Perché la Cultura è Lavoro, e il Lavoro va pagato!